la finestra

la grande sfinge dal volto illuminato


Ci sono uomini che hanno accesso al privilegiato mondo dei bambini e degli attori shakespeariani. Vi entrano con il raro dono del contrappunto e ne traggono forme dalle delicatezze inaccessibili e sognanti, davanti alle quali rimaniamo a bocca aperta. Sono i momenti in cui avvertiamo nitidamente sospesa la nostra discendenza divina. Un barlume solitario nel vuoto infinito siderale: barlume umano confuso nell'immensa indifferenza delle stelle. Allora questo grumo inaspettato, poetico nella sua fragilità, commuove oltre l'atteso e riscatta di ogni inutilità e banalità l'esistenza. E' uno straordinario modo di occupare lo spazio, quello che piega la materia alle leggi dell'assenza, raccontando il mondo con fili d'ottone e sogni di ferro. Un ossimoro lirico.Sono sciamani quelli che riescono e ci offrono visioni, perduti nelle quali torniamo bambini stupiti e felici per le magie sciorinate dinnanzi agli occhi.(il titolo del post è una citazione da Cristina Campo; la fotografia riproduce una scultura di Fausto Melotti... uno degli sciamani)