la finestra

Il doloroso dovere della libertà *


Credo vi sia un'accezione di libertà che sovrintende a tutte le facoltà dell'uomo. La sua natura non è semplice "condizione" o status. E' come se occupasse un livello ulteriore, che travalica i concetti di dignità, rispetto, uguaglianza. Un mantello di stelle che avvolge il mondo. La immagino come una sorta di remota iscrizione nel progetto del nostro essere. Forse quell'informazione prima sull'elica del dna, che nulla può scalfire se non il nostro "sistema immunitario", dal di dentro.Guardare lo sconfinato spettro della libertà che si dispiega nel recesso senza fine dei precordi, dà le vertigini. Un horror vacui come quello che costringeva a popolare lo spazio delle chiese barocche. Forse con la stessa origine, con lo stesso timore, gremiamo di vincoli i pensieri. Una sorta di difesa all'impotenza, un alibi alla nostra vigliaccheria. (Per questo diviene eroico chi costruisce nonostante i limiti?)Forse quella libertà sostanziale permetterebbe il dispiegamento del pensiero in ogni direzione. Ma chi ne sopporterebbe la portata senza la follia?[ci sono persone che non sanno essere libere e cercano catene]* titolo rubato a Hermann Broch