la finestra

Il fuoco e la falena


Ci sono danze che articolano movimenti ancestrali in un corteggiamento che non ha sbocchi se non l'assoluto. Perchè ogni essere vivente, relegato a un tempo ben scandito, può avere un assoluto (solo) nella sua stessa vita. Ci sono danze che raccontano un amore forse incompreso, danze che conducono alla morte come nella più pura cristallizzazione di ciò che è perfetto.Un rituale convulso che si consuma in un cerchio di luce. Al centro è la fiamma, con il suo intercalare di lingue e faville. Attorno è la falena, notturna creatura di velluto spesso. E' un assedio alla rovescia, dove la conquista coincide con la perdita. La falena avanza con la cieca incoscienza di un Icaro dalle ali di cera. Dev'essere un amore che incede incurante, attrazione per l'abisso che invoca vittima sacrificale. E il volo si fa ardito finchè il calore svapora il velluto e la farfalla torna bruco.Il fuoco è l'anima del possesso, avvinghia, avvolge e scioglie. Forse patisce la condanna della sua natura e maledice il suo tocco che tramuta in cenere. Forse avvampa nella sua arroganza di potere. Forse si ritrae in qualche fiamma azzurrina per la pietà che coglie l'impotente di fronte all'impellenza del destino. Forse rimane indifferente ripiegato sul suo centro che vive di consunzione.A fuoco spento rimane il corpo bruciacchiato della falena.