la finestra

La tigre


Ho visto una tigre un giorno. Dormiva nell'aria pesante di un dopopranzo estivo. Le zampe possenti abbandonate, il ventre mosso dalla vibrazione di un respiro inquieto, le palpebre percorse dai fremiti di un sogno selvaggio. Volevo vederla sveglia, in tutta la sua maestosa, terribile bellezza. Ho cominciato a cantare una nenia sommessa e dolce. Crudele nella mia necessità di domanda al meraviglioso oracolo.Si è svegliata, fiera, e ne ho incrociato lo sguardo ambrato, di sorpresa e di rimprovero. Di comprensione.Quali contorni ha la condanna di immaginare la giungla in ogni albero di un prato recintato?