la finestra

confine


 
Vorrei essere un viaggiatore di confine, la sagoma risoluta che si staglia all'orizzonte tra cielo e terra, pietra miliare allo sguardo e sfuggente obolo tra le dita del vento. Vorrei la forza di seguire le tracce delle mie illusioni, la cieca fede nei mulini a vento e risalire la storia nelle vibranti lingue di fuochi notturni, ritrovando ancestrali abitudini (sono forse stata un lupo?).Vorrei dar voce alla fatica dell'urgenza, quella che chiede di dare nutrimento al sangue e di scavare nei meandri del giorno trovando il senso dei miei movimenti. Vorrei la caparbietà sognante di Don Chisciotte, senza le zavorre chimeriche di passatempi annoiati.