la finestra

Il multiverso


Da piccola e fino agli albori di quel rigore estremo che permea ogni idea dell'adolescenza, ho vissuto una sorta di fiducioso, spontaneo e autodidatta abbandono in una fede del tutto personale, e probabilmente per nulla ortodossa. Il mio Dio era uno spirito diffuso che viveva in ogni manifestazione naturale e nei gesti degli uomini. Cantava melodie sommerse, il cui afflato vibrava tra i fili d'erba e tra le guglie delle chiese. Una specie di panteismo naif.Poi tutto è cessato, in un rigurgito ribelle, forse nella presunzione di una ragione che giustifica anche l'insondabile, più probabilmente nelle domande inevase e nel ricercare solo ciò che mi cerca (e non ho prove che (un) Dio mi abbia mai cercata).Ora credo che divina sia la meravigliosità dell'universo, la sua potenza che si dispiega nell'infinita gamma relativa di infiniti mondi possibili. Questa ricchezza, indescrivibile, mi toglie il fiato: la trovo così intensamente affascinante da stordire sensi e ragione."Abbiamo degli universi che si espandono e si contraggono, universi oscillanti; universi caotici; universi che hanno un inizio e una fine e universi che non hanno nè l'uno nè l'altra"(John D. Barrow, Uno, dieci, mille universi - articolo su La Repubblica 09.03.2011)... basterebbe guardare le stelle e pensare che abitiamo in mezzo ad esse...