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Horror vacui

Post n°401 pubblicato il 03 Maggio 2011 da nagel_a


 

"La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura"
(M. Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere)

Vi è un indizio di morte nel desiderio soddisfatto. Se la perfezione è il tentativo dell'uomo, quel tentare, quel tendere, scintilla del divino, non possono che essere frustrati, per permettere alla vita di continuare. Il dolce naufragare è la malia delle sirene, lo scioglimento del dualismo corpo e anima in un unico afflato di sensi, senza più peso, liberi da necessità che non sia quella dell'essere.
Il vuoto sarebbe allora per noi come la fiamma per la falena.

[A volte la stanchezza conduce sul filo dove il vuoto inizia]

 

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Commenti al Post:
d4ny3L4
d4ny3L4 il 04/05/11 alle 01:12 via WEB
Da piccola desideravo soffrire di vertigini. E mi chiedevo come mai riuscissi a sporgermi da davanzali altissimi senza avere paura. Desideravo la paura, o la sensazione che essa mi avrebbe fatto assaporare. Me ne sono resa conto ora di questa cosa.
 
 
nagel_a
nagel_a il 04/05/11 alle 20:18 via WEB
E' singolare questa cosa che racconti.. un desiderare la paura che sembra la ricerca di un segno di essere viva, ma forse non era questo per te. Io soffro di vertigini, ma non è una sensazione di ebbrezza... non saprei se sia davvero paura del desiderio (a volte viviamo strane contraddizioni). Un abbraccio
 
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 04/05/11 alle 12:55 via WEB
vado fuori tema se leggendo le tue parole penso ad una canzone di jovanotti che si chiama mi fido di te..e cita testuali parole"la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare " a volte la stanchezza ci rende fragili,ma per ogni giorno in cui ci sentiamo cosi',ne arrivano altri in cui la forza ci regala respiri diversi,ed occhi per vedere bene cosa può riempire il nostro vuoto.
 
 
nagel_a
nagel_a il 04/05/11 alle 20:20 via WEB
sì... sorrido... conosco quella canzone, anzi la ricordo in particolare proprio per quella frase. intanto si attende la parabola rialzante :)
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 04/05/11 alle 15:49 via WEB
- Perché mi strazi l’anima?- chiese la schiava al sultano –Uccidimi, se vuoi che ti appartenga in eterno!-
- Lo farò, ma solo nel mio ultimo respiro. – egli rispose - Il corpo è la tua anima ed io voglio possederne, non diventare schiavo della sua mancanza.
Il desiderio è come la mano di un amane che stringe la gola e la vita dell’altro nel tentativo di possederne tutto, Nagel:
Credi che stringendo fino in fondo soddisferà nell’ultimo respiro dell’amata/o il suo desiderio? Ovvero ne rimarrà prigioniero per sempre?
A volte capita che amante e amato siano la stessa persona, ma vi è sempre un indizio di suicidio, nella soddisfazione. Essa non esiste se non nel suo essere asintoto alle iperboli del desiderio.

Ma forse ho parlato troppo seriamente e tu, magari, volevi solo dire: “Miii, che stanchezza!”
In tal caso, parlando di baratri e percorsi, cercherò di ravviare la giornata citando le parole di un aspirante assessore che nel suo discorso pre-elettorale ai paesani promise così:
“Amici, compaesani… la precedente amministrazione ci ha portato sull’orlo del baratro, con noi faremo un passo avanti!!!”
 
 
nagel_a
nagel_a il 04/05/11 alle 20:24 via WEB
hai mescolato visioni geometrico-matematiche e atmosfere da harem per "dire" del desiderio.. sembrerebbero antipodi.. sarebbe un bel libro da leggere quello in cui dialogano la schiava e il sultano. perfezione e morte, desiderio soddisfatto e fine del possesso, di nuovo morte.. p.s. un passo avanti? sull'orlo del baratro?... ma l'hanno eletto? :)))
 
tempesta_e_assalto
tempesta_e_assalto il 05/05/11 alle 12:45 via WEB
mi viene in mente un passo di "questa storia" di BAricco "Lasciami andare a vedere il sogno, la velocità, il miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste. Questa notte lasciami vivere laggiù sull’orlo del mondo, solo questa notte poi tornerò. Non so se dopo aver visto l'orlo del mondo si possa tornare indietro. Io ancora non l'ho mai visto, l'ho solo annusato ma già agogno ritornarvi...
 
 
nagel_a
nagel_a il 09/05/11 alle 11:05 via WEB
.. deve fare uno strano effetto annusare l'orlo del mondo, come una vertigine, davvero, e un desiderio dell'oltre che ubriaca.. come un giappone lontano e sconosciuto, pieno di silenziosa poesia e di bellezza..
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
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