Creato da nagel_a il 27/12/2008

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L'incontro

Post n°402 pubblicato il 04 Maggio 2011 da nagel_a


La porta si richiuse. Quasi un sibilo nell'aria ferma e densa. Vi era un'immobilità paziente a coprire ogni cosa, come lenzuola appoggiate in case disabitate. Ogni movimento avrebbe potuto infrangere quel silenzio, sortilegio di un sonno protratto.
L'ultimo guizzo di luce sfuggito al battente, si disperse dopo aver indugiato appena più del prevedibile sui capelli della donna. Il suo sguardo ne inseguì la fuga, aggrappandosi al suo filo di vita, machete che il braccio impugna tra le mangrovie.
Il dissolversi dell'esile filamento luminoso permise alla donna di leggere nella penombra e di individuare all'angolo opposto del locale, la leggera voluta di fumo che, impennandosi da una sigaretta accesa, saliva pigra verso il soffitto. Lunghe dita nodose ne stringevano il corpo bianco, indolenti. La donna ebbe un brivido, nell'afosa atmosfera della sala, per quella mano dalle nocche evidenti. Il ricordo del loro tocco le attorcigliò il ventre.

Dopo l'esitazione iniziale, mosse a passi morbidi e cadenzati verso la poltrona dove sedeva l'uomo. Non ne vedeva lo sguardo, nascosto sotto la tesa di un panama bianco. Immaginava l'inquadratura che avrebbe offerto a quel guardare dal basso: i sandali dal tacco alto, le caviglie affusolate, le gambe nude ma non ancora abbronzate.
Dopo un momento che le parve interminabile, in cui le parve di stare sospesa, galleggiando in quel limbo senza tempo, l'uomo alzò la testa e la guardò negli occhi. Allora tutto si fermò, si cristallizzò in quell'istante infinito, persino il respiro trattenne il suo ritmo. Poi la voce profonda dell'uomo la sciolse. Ti stavo aspettando.

 

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Commenti al Post:
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 05/05/11 alle 12:45 via WEB
se aggiungiamo parole,togliamo la magia dell'incontro..letto ed apprezzato tanto. (bello sciogliersi cosi' :) )
 
 
nagel_a
nagel_a il 09/05/11 alle 11:06 via WEB
.. grazie.. in effetti a volte sono le "immagini" a prevalere sulla scrittura e la fantasia di chi legge..
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 05/05/11 alle 14:55 via WEB
La domanda che all’unisono tutti ci poniamo ora, Nagel, è: ma poi trombano, vero???
E noi, da buoni voyeurs quali siamo, andiamo a vedere:

Un soffio sommesso riempì il silenzio carico d’attesa:
- Ho fatto più in fretta che potessi.
La voce dell’uomo fu il rombo che scuote la brezza leggera prima dell’uragano:
- Hai portato quel che ti ho chiesto?
- Sì.
- Al centro della stanza c’è una scala: salila!
La donna si mosse verso quell’ara incerta e grigia d’alluminio improvvisata nel mezzo della sala ; lì il buio sembrava raddensarsi e non avrebbe saputo dire se fosse intorno o di dentro. Si arrampicò per qualche piolo e attese.
- Ora voglio che tu alzi le braccia.
Obbedì, e qualcosa di freddo urtò il dorso della sua mano. Un fremito le percorse la schiena giù fin nello stomaco per strizzarlo come un sacchetto di colpo svuotato.
La voce fu improvvisa e perentoria:
- Resta così.
Il silenzio diventò padrone di quegli attimi. L’uomo percepiva il tremore di quel corpo proteso nello sforzo di soddisfarlo, il rantolo convulso del suo respiro.
Non si mosse, rimase seduto pensando all’inquadratura che la donna gli avrebbe offerto da quell’osservatorio privilegiato. Immaginava i sandali dal tacco alto, le caviglie affusolate, le gambe nude, ma non ancora abbronzate sotto il vestito leggero.
Immaginava, fermo in quel buio che vestiva di sé le cose.
Una forma morbida e levigata carezzò il palmo di lei. Angela ne segui il contorno, lasciò che le rotolasse tra le dita, poi, improvviso, un brivido, una scossa violenta…
L’uomo percepì quella vibrazione, lasciò che gli attraversasse la mente come pensiero veloce:
“Porca puttana, un’altra elettricista fulminata per cambiare la lampadina del cesso. Va be’, vorrà dire che il giornale lo leggerò da un’altra parte!”
 
 
nagel_a
nagel_a il 09/05/11 alle 11:09 via WEB
eccolo! il solito materialista! .. ma che importanza vuoi che abbia l'esito?!? quello è scontato no?... sorrido... e poi che dire? mi sembra la solita storia dell'uomo che non sa cambiare nemmeno una lampadina! (però la fantasia non ti manca! bravo Gramigna :)))
 
   
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 09/05/11 alle 17:33 via WEB
Come sarebbe a dire “che importanza vuoi che abbia l’esito”? lo so che era scontato che lei rimanesse fulminata, ma è importante dirlo: la gente vuole sapere!
Riguardo alla storia dell’uomo che non sa cambiare nemmeno una lampadina: io so perfettamente come si cambia una lampadina e pure dove stanno i calzini e le mutande, “dopo vent’anni che vivo in questa casa”. Solo che dopo gli stessi vent’anni che nessuno me la dà, ho imparato a fare come voi donne: chiamo la vicina di casa, che seppure non mi sa dare delucidazioni sui calzini, è bravissima con le mutande!
Che hai capito? Le stira meravigliosamente. Credo che il segreto stia nel fatto che, a differenza della moglie, lei le sfili, prima di andar di ferro).
 
     
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:15 via WEB
pover'uomo ma che esperienze hai vissuto finora? ... p.s. non vorrei dire.. non so se osare.. ma... se la moglie usava il ferro da stiro direttamente.. ehm... forse aveva un'interpretazione positiva del fa...tto :)))
 
beth_el
beth_el il 05/05/11 alle 21:53 via WEB
Dietro di lei la porta si chiuse. Silenzio. Gli occhi frugavano nell'ombra, tra i tavoli consunti, fino alla fessura di luce rivelata dal fumo della sigaretta, sinuoso. Poi si decise, due passi avanti, fino a vederle, quelle mani, le mani di lui. Le stesse mani che ora chiudevano il pianoforte, come avevano chiuso la loro storia, con un gesto secco e deciso. Ancora due passi, fino quasi a vederlo, quel viso, come fosse cambiato. Quel mezzo sorriso. Ancora due passi sonanti sul legno del pavimento, e nel tempo, fino a vederne gli occhi, ed in essi sè stessa. "Ti stavo aspettando", diceva lui sottovoce. E lei sentiva finalmente come fosse da sempre, che lui era lì, con la sigaretta ed il pianoforte, ad aspettarla, per la stessa ragione, per la stessa canzone.
 
 
nagel_a
nagel_a il 09/05/11 alle 11:10 via WEB
.. quindi il gesto secco e deciso non era irreversibile.. c'era ancora qualcosa da dire e da ascoltare.. vero? (se non è così raccontami una bugia per piacere :))
 
   
beth_el
beth_el il 09/05/11 alle 12:57 via WEB
Lo sanno amanti e poeti, come lo sapevano Rick ed Ilsa a Casablanca: nel re-incontrarsi si cerca ciò che era negli occhi di ciò che è. Poche anime sanno davvero ripartire da lì per truffare il tempo e la storia. Soprattutto devono non saper far di conto.
 
     
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:13 via WEB
non ho mai trovato contabili tra amanti e poeti, ma il ri-partire richiede un dimenticare selettivo di difficile se non impossibile arpeggio.. e la delusione tenderebbe agguati ad ogni angolo di strada
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
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