Creato da nagel_a il 27/12/2008

la finestra

gli scenari dell'anima

 

« L'incontroIn un amore felice »

Sincronia

Post n°403 pubblicato il 09 Maggio 2011 da nagel_a


Ci sono momenti in cui tempo e luogo ci sono estranei. Come se la nostra anima si fosse alienata nella ricerca di un'armonia che sfugge, come se si manifestasse un'asincronia nel nostro stare.
Se tracciassimo i due assi, spazio e tempo, a circoscrivere il nostro essere, troveremmo un punto a rappresentarci, che non obbedisce ad alcuna legge del diagramma. Qualcosa di assolutamente imprevedibile se non nella sua disubbidienza a qualsiasi legge matematica che non sia quella del caos. O, se esiste, a quella dell'incoerenza e della contraddizione.

Non so se sia sufficiente, raccolte in solitudine le energie, chiamati in riga i pensieri, allineati come soldati di un'armata perduta, fare pace. Fare pace come dopo i litigi dei bimbi, con un sorriso e una stretta di mano. Davanti a uno specchio prima e dinnanzi a una finestra aperta poi.

[A P. che raccoglie le energie e le racconta con poesia]

 

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Commenti al Post:
archetypon
archetypon il 09/05/11 alle 11:47 via WEB
Ognuno ha i suoi modi per fare "pace": meglio raccontare con poesia che una "dipendenza".
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:17 via WEB
... e non sono mai definitivi temo! e la dipendenza è uno dei fantasmi più invadenti!
 
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 09/05/11 alle 11:47 via WEB
fare pace prima con se stessi(una parola)e poi avere la naturalezza e la sincerità di poterlo fare con chi attraversa la nostra vita.secondo me ,dobbiamo essere meno critici e esigenti con noi stessi...molto tempo infatti lo perdiamo in lotte di questo tipo. un sorriso :) e buona giornata,la frase dello specchio e ..la finestra..che meraviglia!parole semplici,contenuto profondo.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:19 via WEB
già.. forse è tempo perso, una lotta contro i mulini a vento.. o è sconsiderata tenacia o romantica illusione che prima o poi il vento ci cederà il passo! :))
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 09/05/11 alle 12:14 via WEB
Sai le case che costruiscono sul cratere dei vulcani? Ecco, come quelle.. io in quel punto ci starei per sempre. Qualsiasi cosa comporti. Un abbraccio.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:20 via WEB
la sfida all'orlo dell'abisso, quella famosa necessità di vertigine forse che torna? è come l'attesa di qualcosa che riempia...
 
   
d4ny3L4
d4ny3L4 il 11/05/11 alle 00:57 via WEB
Bingo.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 09/05/11 alle 16:01 via WEB
E' lo slancio di quella parte di noi che aspira a sondare il mistero;di quella parte che partecipa del divino e che, in quanto tale, vive libera dalle categorie che regolano la nostra esistenza. Non abbiamo bisogno di fare pace;noi e la nostra anima ci capiamo. Bellissima riflessione. Ciao, Grazia.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:24 via WEB
Siamo una sorta di trinità da accordare: corpo, anima, ragione. Quando l'accordo si perde, salta un battito e sfuggono le coordinate. Il più delle volte è la ragione a cercare pretesti. Forse perchè la ragione tende al controllo e alla comprensione di quello slancio divino che appartiene all'anima. Buona giornata Grazia.
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 09/05/11 alle 17:35 via WEB
Far pace con se stessi, sì.
…E soprattutto far pace col cervello. E poi basta star lì fermi davanti alla finestra aperta a fissare il vuoto sotto, tanto non serve a niente: Nagel, abiti al piano terra.
E poi dicono che il drogato sono io!
(A B. che raccoglie le energie e… se le fuma. Con poesia, eh!)
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:25 via WEB
grrrr... non abito al piano terra! tzè! (p.s. a B. non serve augurare di fumare... lo fa già di suo senza necessità di incoraggiamento direi.. vedendo i risultati almeno!) :P
 
suzuribako
suzuribako il 10/05/11 alle 00:14 via WEB
No. (Graziaddio!)... Non è sufficiente.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:26 via WEB
bè però un po' di tregua ogni tanto... giusto per riposarsi.. solo un pochetto... mica ci dispiacerebbe no?
 
kmitt
kmitt il 10/05/11 alle 08:23 via WEB
pace è una parola breve, che dura poco, che confina con quel caos spregiudicato che schiaccia il tempo e toglie i contorni alle cose, che ti toglie l'equilibrio tanto che ti sembra di cadere. Fare pace con se stessi non è una cosa facile, non è come farla con gli altri. Non serve saper perdonare, occorre saper dimenticare, smettere di pensare e io non sono capace nè di dimenticare nè di smettere di pensare. Ho una testa inconsalabile. Certo un'ovetto, però, fa miracoli.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:30 via WEB
sì... serve saper dimenticare, ma la memoria è un organo indipendente e autonomo, pure dispettoso a volte e ribelle, fa come la lingua quando un dente duole. E' che a far pace con gli altri è sufficiente il perdonare... mentre noi è come se non ci giudicassimo degni di quel perdono, di quell'oblio... (io direi che sto seriamente progettando un blocco del brennero.. di certi camion.. che lì la glicemia s'alza...)
 
only4words
only4words il 10/05/11 alle 12:21 via WEB
secondo me si. ci basta quel che ci basta. anche se a volte non è ciò che vorremmo e altre è molto, molto di più.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/05/11 alle 14:30 via WEB
dunque potrebbe essere un problema di "soddisfazione"? farsi bastare una pace parziale e provvisoria di volta in volta?
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
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