W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°448 pubblicato il 30 Settembre 2011 da nagel_a
A fuoco spento rimane il corpo bruciacchiato della falena.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
Pe fare un fuoco …ci vuole il legno, direte voi. Anche, ma anche no. Per fare un fuoco ci vogliono, sempre e comunque, combustibile e comburente.
Nel caso di “danze che raccontano un amore”, il combustibile siamo noi. Il nostro essere che invecchia nella fatica e nella speranza, e come carta lambita dal fuco si contorce, si accartoccia sull’inchiostro che racconta di sé. Riguardo al comburente, invece, si può scegliere tra l’appartenenza e l’ossessione.
L’appartenenza genera una fiamma calda che sa illuminare la strada, ma resta troppo spesso senza riparo e può spegnersi ad ogni spiffero di vita;
l’ossessione fa un gran fumo che ottunde la vista e non scalda niente, ma si ravviva ad ogni refolo di passato e può durare una vita, consumandola.
C’è anche una terza via, difficilissima, che consiste nel mescolare nelle giuste dosi appartenenza e ossessione: ci sto lavorando da una vita, Nagelina, e se mai riuscirò ad ottenere qualche risultato lo comunicherò immediatamente alla falena. Sarebbe solo un attimo giust’appena prima di crepare, ma saprebbe di essere sempre stata essa stessa quel fuoco che la chiama. Sostanza “una” che non lascia ceneri.