Regno Intollerante

SCAJOLA SI E' DIMESSO


Si è dimesso il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. «Per difendermi non posso continuare a fare il ministro», ha detto, annunciando le sue dimissioni nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina, alle 11,30, nella sede del ministero di via Veneto. Ha lasciato l'incarico, ha detto, perché «convinto di essere estraneo a questa vicenda e sicuro che sarà dimostrato, ma poiché considero la politica un'arte nobile, per esercitarla bisogna avere le carte in regola, senza sospetti». Le sue dimissioni, ha precisato, «permetteranno al governo di andare avanti». L'ex ministro ha detto di essere al centro di «una campagna mediatica senza precedenti, su una inchiesta giudiziaria nella quale non sono indagato», di trovarsi «quotidianamente esposto a ricostruzioni giornalistiche di cui non conosco il contenuto e che sono contraddittorie tra di loro. In questa situazione di grande sofferenza e che non auguro a nessuno, io mi devo difendere». Dopo queste dichiarazioni Scajola è andato via dalla sala del Parlamentino, dove si svolgeva la conferenza stampa, senza rispondere alle domande dei giornalisti presenti.Scajola è chiamato a rispondere dell'acquisto di un appartamento con vista sul Colosseo, pagato in parte con 900mila euro di fondi in nero girati dall'imprenditore Diego Anemone, coinvolto nell'inchiesta sul G-8 alla Maddalena. Si tratta di un appartamento di 180 metri quadrati, di 9,5 vani, acquistato nel 2004, dichiarato nell'atto notarile per 610mila euro, che sarebbe invece stato pagato 1,7 milioni di euro. La vicenda è stata definita dal ministro «un vero e proprio processo mediatico» che ha come unico scopo quello di «infangarlo». Scajola nel corso della conferenza stampa ha detto che «un ministro non può sospettare di abitare in un'abitazione in parte pagata da altri». Sarebbe questa questa la «motivazione più forte» che lo avrebbe indotto ad annunciare le sue dimissioni. Scajola ha detto che se dovesse acclarare che l'abitazione «fosse stata in parte pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita».L'ex ministro era rientrato ieri sera a Roma da una missione in Tunisia, in anticipo rispetto al programma che prevedeva il suo ritorno per oggi. Stamane avrebbe avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel quale il premier lo avrebbe invitato a non lasciare l'incarico. Il tam tam sulle possibili dimissioni di Scajola circolava da giorni. L'ex ministro aveva anche annunciato di voler riferire sulla vicenda in parlamento solo dopo aver parlato con i magistrati di Perugia «come persona informata dei fatti».