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incubi


doloreci sono piccoli ambulatori, bagni comuni, colore bianco e verde chiarissimo, ma non è un ospedale, ci sono aule, con i banchi di legno, ma nn è una scuola, ci sono chiusure forti, ma non è una prigione.le persone sono divise in persone che devono rimanere lì e visitatori, io sono un visitatore. siamo nell'aula, io sto dalla parte sinistra, con la gente che non indossa la divisa, o è un camice? sto con il gruppo di visitatori.un ragazzo ben vestito, con una camicia e un maglioncino, in piedi davanti a noi chiede al mio gruppo chi conosce la regola di manzetti.  matematica finanziaria. io fingo di pensare e la mia fronte è tutta corrugata. penso che è uno di noi, ma sta facendo qualcosa che serve a tutti... ma poi mi distraggo, vedo le persone che ci sono alla nostra destra, nella parte destra dell'aula. non capisco... un uomo più grande di noi, con barba e baffi scuri, ma in realtà lo vedo da dietro, ha un completo marrone, non è alto, si è alzato di scatto dal suo banco ed è corso alla parete di fronte. è bianca, ma lui scrive formule matematiche con un gesso bianco, formule lunghissime, senza sosta, giganti, freneticamente, velocemente, le spiega, urla, grida, ha rabbia. ma non si gira mai verso di noi. e alle sue spalle passa una ragazza. alta, capelli ricci, rossi chiari, pelle bianca, labbra chiare, occhi chiari, eterea, sembra di marmo, sembra una bambola. vestita di nero e bianco, austera, dal colletto barocco nero esce il suo collo lungo, una donna di modigliani. i suoi passi sono estremamente piccoli, lenti, sembra immobile, ma va in una direzione. probabilmente la stessa che seguono i suoi occhi di uccello nel vuoto.e subito un altro uomo va vicino al matematico e anche questo parla, spiega, tocca il muro, e gli parla da vicino mentre lo tratta con le mani, come se fosse che così lo persuade.loro non si sentono, queste persone, non sono in collegamento tra loro, sono disperate, gridano, nessuno li sente, loro lo sanno, sono soli. e provo un grande dolore. è come se vedessi una cosa atroce, non ce la faccio e scoppio a piangere, mi fa male vedere la loro pazzia e la loro condanna alla solitudine.cafetacvba