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sogno o incubo, non so


ape(car) assassinasono nella cartoleria in cui andavo quando avevo 6 anni. odore di matite, la signora gentile, le do del tu. no del lei. sempre, anche se ora sono grande. ma sì.le chiedo diverse cose, quasi che all'improvviso dovessi andare al primo giorno della prima elementare, e invece no, oggi si parte. mio padre ha preparato l'ape. l'ape? mai avuto un'ape, mai passata per la mia famiglia un'ape. mai vista da vicina un'ape. me la prepara, ma è strana, ha un carrettino fatto tipo carovana della conquista del west. parto. c'è il mio zainetto blu pieno delle mie importanti cose. quello che uso ora per la spiaggia. la strada diventa sempre più verde. mi piace guidarla.sempre più palmeti, giganti, imponenti, montagne piene di palme, devo essere in nicaragua, guatemala, non lo so. poi l'ansia... mi sembra di andare ma invece sono ferma, non riesco ad andare dritta per la strada. non riesco, è impossibile. le macchine mi passano, ma dalla velocità e dal loro rumore non riesco a dedurre se io mi sto muovendo o no.guardo talmente tanto la carreggiata rossa che non mi accorgo di essere su una salita talmente ripida che anche se accellero non posso, rischio di cappottarmi, precipitare nella scarpata... decido di prendere una traversa. parcheggio. qui abita gente. baracche. bambini, galline. mentre mi chiedo chi sono, mi allungo a vedere le abitazioni, chi c'è, mi giro e non c'è più il mio ape. mi sforzo di pensare che non l'avevo lasciato lì e invece me l'han rubato. e ora? soldi, tutto, ma sopratutto il mio zainetto con le cose della cartoleria. io non posso rimanere in questo paese senza documenti, come farò ora? si avvicina il capo comunità, 20 anni, pelle ambrata occhi neri e allungati. capelli neri corti. spalle muscolose sotto la canottiera sporca. mi dice nella sua lingua che sistemerà tutto, mi chiede dove l'avevo parcheggiata, ha capito tutto, mi assicura di non preoccuparmi che nel giro di poche ore riavrò tutto. e mi dice che oggi profumo più del solito. oggi?