Blog
Un blog creato da xgattoconglistivalix il 10/11/2005

f

Favole e Favole mie, Versioni e ingrandimenti senza un verso, storie vere e storie mie, i miei peggiori incubi.

 
 
  Marketing ROI
 

AREA PERSONALE

 
 

LO SAI CHI È UN...

Kokopelli Kachina?

He is found in all pueblos of the southwest. A flute player, baby maker, seducer and good luck for hunters Kachina.

In ancient Indian legend, Kokopelli the flute player was the symbol of happiness and joy. He talked to the wind and the sky. His flute could be heard in the Spring breeze, bringing warmth after the winter cold.

Kokopelli embodies everything pure and spiritual about music. He was also thought of as a fertility god and traveling prankster. He would visit villages playing his flute, carrying his songs on his back. Everyone would sing and dance the night away. In the morning, when he left, the crops were plentiful and all the women were pregnant.

There are many stories of Kokopelli. One is that he is responsible for the end of winter and the coming of spring. Native American legend has it that when the Kokopelli comes playing his flute the Sun comes out, the snow melts, the green grass grows, the birds come out and begin to sing, and all the animals gather around to hear his songs. Kokopelli and his flute bring the Spring out of the Winter.

immagine

 

vai,
proteggi,
nascondi il buio,

spargi le tracce,
perché
, è x la forza
delle tue ali

che ci sarà qualcuno
che sognerà ancora,

perchè una persona
abbraccerà l'altra
che non vede l'uscita
 di un
tunnel nero,

perchè è per te,
che un pittore dipingerà
qualcosa inconsciamente,
sei il motivo per cui ci si passa un sorriso,
sei la cosa più bella che sta tra gli uomini
poveri e ricchi assieme,
felici e arrabbiati sempre,
sei ciò che l'amore suggerisce

sei l'amore che si traduce…’

 

ULTIMI COMMENTI

Iscriviti alla top30. Basta lasciare un commento con...
Inviato da: luce776
il 01/02/2012 alle 14:35
 
ma infatti...
Inviato da: elbirah
il 25/10/2009 alle 02:09
 
strepitoso...Dario Argento al confronto è un...
Inviato da: TRI_VELLA
il 16/12/2008 alle 10:18
 
sembra assurdo ritrovarsi dopo tempo e aver vissuto...
Inviato da: AracnoMania
il 26/11/2008 alle 10:02
 
sto ancora in qualche modo lottando con una persona che mi...
Inviato da: dreaming_cri
il 21/11/2008 alle 08:29
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

il_tempo_che_verramariomancino.mcoccoletta4nottealta78botrugnosasxgattoconglistivalixIlGrandeSonnodomizambianfratroilsuorograziana1989sexy_intrigopsicologiaforensetopaonskymresilvia
 

TAG

 
Citazioni nei Blog Amici: 43
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

incubi

Post n°446 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da xgattoconglistivalix

mi trovo con alcune persone familiari, in un posto vecchio, come se fosse anni fa. sterrato, erba rada, animali da cortile. campagna che si apre oltre.
devo decidere, è un BIVIO. sto con le persone che mi sono familiari? oppure vado con lui? non so se tornerei, non so se potrei dare dolore alle persone a me care non tornando più. e se non fingessi bene? potrebbe capire tutto e non lasciarmi tornare indietro. devo essere brava, come quando rubi, sangue freddo, testa alta, in fondo è x una buona causa. è per salvare tante altre persone, mi sacrifico io forse, ma divento la soluzione ad un grosso problema.
così, tutti questi ragionamenti in un secondo, davanti al bivio, e decido: vado con lui, mi avvicino. e mi allontano dalle mie persone.
ha la testa grossa, occhi duri, labbra serrate, pelato. è rosso in faccia, sarà il vento freddo. è un brutto uomo, ma è affascinante.
lo devo ammettere, mi fa paura, ma mi affascina. e non solo perchè so che è BENITO MUSSOLINI.
mi avvicino, lo bacio sulle labbra e gli dico 'andiamo allora?' e lui 'sì certo' e mi sembra già meno cattivo.
passiamo un cortile. alla mia destra ci sono due recinti. sono pieni di cani, strani. malati, senza pelo, senza arti, moribondi, alcuni seviziati forse.
gli chiedo di aspettare un attimo che devo controllare se c'è un cane che conosco.

boh. non so che cane possa essere.
sono impressionata. mi fa schifo vedere quegli animali nel fango, moribondi, che mi guardano. sì mi fa schifo.
arriviamo all'altezza del secondo recinto e qui ci sono dei pazzi. sono rinchiusi qui. c'è una donna, capelli lunghi mossi, vestita di tulle. o forse sono garze? non lo so. è pazza, non vede niente. è deforme. è molto triste, mi sento i brividi e mi ricordo subito del ruolo che devo sostenere con questo uomo.
perchè mussolini alla fine è un uomo. e ce la posso fare. penso al contatto fisico che dovrò avere, scaccio il pensiero, perchè mi mette tensione, mi preoccupa molto, cerco naturalezza.
ma vede alcune persone importanti, si ferma, parla con loro. intanto non so chi, non ricordo, arriva dicendomi che devo andare, come se una decisione da più in altro mi dicesse che devo abbandonare il campo.
mi giro verso mussolini e gli altri, saluto, ma lui non mi sente, insisto, non vorrei pensasse che sono scappata.
risaluto.
mi rivolge un grande sorriso e mi dice 'ciao mari, ci sentiamo'

non ho guardato documentari
non ho mangiato peperoni
non sto leggendo libri storici
non assumo droghe
boh non so

più o meno nel sogno era così, era solo un pò più sorridente, e aveva il volto arrossato

 
 
 

frasi e riflessioni

Post n°445 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da xgattoconglistivalix

a volte si vorrebbe che anche in un libro fatto di pagine gialle ci fosse l'opzione 'trova', inserire una parola, e tac, magicamente sapere la pagina alla quale andare per ritrovare la citazione che si vorrebe riportare sul proprio blog.
e poi mentre scorri le pagine di carta, che sembrano tutte uguali, bianche, di un certo spessore, scritte allo stesso modo, mentre le scorri , riconosci alcune frasi, e le ricolleghi al giorno in cui l'hai letto. per esempio l'ho iniziato in una città diversa da quella dove mi trovo e diversa da quella in cui vivo.
che poi a volte si vorrebbe che anche nella nostra testa ci fosse l'opzione 'trova'. quando non ci si ricorda di un discorso importante fatto con una persona importante. quello era davvero un momento importante e non ci si ricorda bene il discorso. un vero peccato. ma d'altronde, come dice il mio ginecologo, se dovessimo ricordare tutto, ma proprio tutto, MORIREMMO CONGELATI.
oppure una opzione che permettesse alla nostra mente di estrapolare la risposta giusta. valutare una serie di stime ottenute da dati e considerazioni passate, una contemporaneità di confronto con altre persone. magari importanti, magari di quelle che solamente ti passano vicino. e una proiezione di varie ipotesi nel futuro. e alla fine dire: eh beh sì, la cosa giusta da fare è senza dubbio questa.
ma così non è.
non so nemmeno se in certi momenti sia più giusto cercare di capire se confrontarsi con una persona importante o un passante, o se sia più giusto cercare il silenzio, infilarvicisi dentro, chiudere fuori tutti, e chiudendo gli occhi ascoltare il respiro. e sentire che quello che si vuole si fa sentire al tatto, come una iscrizione antica su una moneta, aspettare che i polpastrelli distinguano bene bene quello che c'è inciso. e andare.
non so nemmeno se sia più giusto cercare tra le pagine la frase che volevo scrivere nel mio blog e copiarla o se sia meglio scriverla come me la ricordo, che poi la memoria è selettiva no?

nella mia testa ci sono tante bolle di sapone indistruttibili e nessuna ne riesce a venir fuori
sms di stamattina inviato ad un passante. passante o no? e chi lo sa? ma poi che me ne frega?

l'importante non è fare quello che si vuole, ma è volere quello che si fa
fabio volo in 'un posto nel mondo', libro che sto leggendo

 
 
 

Post N° 444

Post n°444 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da xgattoconglistivalix

sono in macchina e parcheggio vicino all'aiuola di un controviale, attraverso la strada, per fortuna il supermercato  non ha ancora chiuso. è tutto illuminato dalle lucine di natale e c'è ancora gente.
in macchina prima di scendere sentivo due dj che parlavano di uno scherzo da fare sotto le feste, al supermercato: si comprano alcune cose, si porta un biglietto alla cassiera con scritto un nome a caso di un'azienda e si indica la persona dietro di noi che è intenta a scaricare la propria spesa come chi pagherà anche per noi, perchè fa parte della stessa azienda... e si scappa.
poi all'improvviso mentre sto per pagare alla cassa penso di poterlo fare. ma sì, un'idea malsana però simpatica, e che adrenalina, che poi non c'è tempo per pensare, devo pagare, la cassiera mi guarda.. o subito o niente, guardo dietro di me chi c'è... è un uomo alto 1.80, brizzolato, con un bomber militare, deve essere un ufficiale, forse c'è la moglie, o un amico, ha un pò di roba nel carrello, fammi vedere, ma si dai facciamolo!
do alla cassiera un bigliettino fatto lì per lì, sorridendo come se niente fosse, sul biglietto c'è scritto "508" come se fosse una ragione sociale, indico il signore, sorrido di nuovo, il signore non se ne accorge...
bene, prendo la bottiglia di spumante, il panettone, i cioccolatini, li metto in una busta ed esco.
ma mi domando se ho seguito l'avvertenza dei dj alla radio: 'assicurarsi che il cliente dietro di voi abbia tanta roba nel carrello da pagare, da permettervi di scappare e non farvi vedere mai più'
mmh... guardo... no non ne ha tanta, anzi ne ha pochissima, comincio a correre, riattraverso la strada, infilo la chiave nell'auto, mi giro, stanno uscendo e si guardano attorno, ommioddio, che dirò? come giustificherò un furto? confesso? vado lì e gli chiedo scusa e gli do i soldi?
mmh non so, no dai, butto panettone e bottiglia sulla macchina, vorrei prenderla e scappare, ma penso che magari mi inseguirebbero, se invece scappo a piedi in mezzo alle piante forse non possono seguirmi. infatti faccio così, lascio la macchina aperta, non ho tempo di chiuderla.
e magari prendono la roba che han pagato per me, visto che probabilmente mi han vista caricarla in macchina, magari finisce lì. sì dai speriamo...
insomma io scappo.
e dove vado? c'è freddo e sono le 8 di sera.
mi giro, non mi seguono, si vede che non han visto da dove scappavo.
vedo una porta in ottone di un condominio, suono? e che dico? beh invento, buonasera, mi può aprire per favore, non ho le chiavi, per esempio.
ma poi, prima che io suoni un campanello a caso, la porta si apre, qualcuno ha dato il tiro perchè sta scendendo, saluto, salgo e mi siedo su un pianerottolo, in modo che se passano per la strada non mi vedano dalla porta in ottone e vetro.
fa un pò freddo sul marmo, ma decido di aspettare un pò. molto anzi, devo essere sicura che non mi trovino, ho proprio paura, sono una scema, si uò alla mia età fare ste cose?
c'è una festa in una delle porte che danno sul mio pianerottolo. infatti escono 3 adolescenti, carine, magre, bionde, una di loro è ossigenata con frangia alla britney spears, sono sorridenti e felici, beate loro...
mi guardano e si chiedono cosa stia facendo, per loro la serata è finita e se ne stavano andando accompagnate dal padre della ragazzina che abita lì. 
mi chiedono se ho bisogno di aiuto e comincio a raccontare la storia, come se confessandomi con le ragazzine e il loro padre, espiassi la colpa. provano tutti molta simpatia per me e mi consigliano di aspettare un pò e poi andare, perchè ormai saran le 10.30 e ormai avran smesso di cercarmi.
c'è anche mio nipote, che ha 20 anni, sono felice di vederlo, e gli racconto cosa ho fatto. mi guarda e mi dice 'mah speriamo bene, ti aspetto a casa. dai andiamo..'
mentre mi alzo sento la porta in ottone e vetro che si apre.. oh no, tra gli scorrimano delle scale li vedo, non ci credo, sono loro: l'ufficiale e la moglie con l'amico. sono sudati, nervosi. io faccio segno al padre delle ragazzine e a loro che sono proprio i signori ai quali ho fatto pagare il mio panettone e lo spumante... sono terrorizzata, mi giro mentre metto un berretto, e l'ufficiale passa, saluta il padre delle ragazze, e non mi vede.
ok, almeno ora ho via libera...
saluto e scappo giù per le scale, vado in direzione del supermercato, dove avevo parcheggiato, le altre macchine non ci sono più, è rimasta solo la mia, ma quello che vedo non è sopportabile da un cuore normale, la mia y blu, che per me sarà sempre nuova, in quanto l'ho pagata col sudore di rate per 3 anni, ha il parabrezza sfondato, con una frattura a ragnatela che lo copre interamente, ha il finestrino del guidatore infranto, la portiera aperta, piegata, sul tetto hanno dato il meglio con le spranghe, è tutto schiacciato, hanno rotto i fanali, fanalini, frecce, hanno sbattuto le spranghe su tutti i lati, sul cofano, hanno strisciato il metallo, hanno rotto tutti i vetri, non so cosa pensare.
penso che mi sta bene, che han fatto bene, che il senso di inquietudine a lasciare la macchina lì e scappare, era ben giustificato.
e ora? cosa dirò ai miei? mamma ho rubato in un supermercato? mamma, papà pensavo di fare uno scherzo simpatico? e poi come pagherò il carrozziere? ma che vergogna, mi avvio per andare a casa.
è nevicato, la mia casa è in campagna, è buio e dalle finestre vedo una luce gialla,  i miei sono ancora svegli, entro, mio padre mi chiede cosa è successo alla macchina, non so come dirlo...
comincio parlando del supermercato, che volevo portare a casa un buon panettone, mia mamma mi interrompe, mi dice che mio padre è sempre il solito, che lui al supermercato perde un sacco di tempo, non mi fa parlare, cominciano a litigare tra di loro... e non mi piace.
penso che per giunta l'ufficiale, la moglie e l'amico se li sono ripresi il panettone, la bottiglia e i cioccolatini.


poi mi sono svegliata perchè sul divano stavo scomoda, la luce soffusa di casa mia e la tv accesa a basso volume, mi han dato una vera grande immensa inimmaginabile gioia...

p a g a t e   i    v o s t r i    p a n e t t o n i  e  s p u m a n t e...   s e m p r e

non mi da ansia il natale, no no...

 
 
 

incubi

Post n°443 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da xgattoconglistivalix

ombre

era il mio fidanzato in un tempo lontano, con un corpo diverso da quello di adesso, era più giovane, è una vita che separa l'ultima volta che l'ho visto da questo presente fumoso, grigio. confuso.
è lui, credevo non l'avrei più visto, mai più, aveva detto 'fate come se fosse morta'
ma io non ero morta... e questo mi offendeva
esce da una casa borghese, con balconi e piante, prende una moto,  ha la tuta da cross gialla e nera, cade, penso sia morto, non so se questa cosa mi turba o meno, ma poi si avvicina e mi dice chi è morto veramente invece. f e l due fratelli nostri amici, dice che sono morti prima uno per un incidente e poi l'altro, per una malattia, lasciando moglie e bambine.
e io non posso crederlo vero
e i ricordi vanno ad una vecchia rimpicciolita, mi sembra di intravederla, rugosa, con i capelli raccolti nella voglia di uno chignon d'argento, il grembiule sulla voglia di essere ancora una donna, con poche ossa che ci provano a vivere, e ora ricordo che lei è morta, sua nonna morì anni fa, ma al suo posto vedo una gatta grigia, talmente vecchia, come fosse piena di polvere, non ha flessibilità e calore di animale ma immobilità e freddezza di una sagoma di cartone.

 
 
 

chissà

Post n°442 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da xgattoconglistivalix

una delle  cose che vorrei fare se mi dessero l'illimitata capacità di leggere nelle teste, nei pensieri_

quando il criceto con il pelo più grigio, stanco, le zampe indolenzite e pesanti, i denti gialli, l'affanno, quando il criceto invecchiato smetterà di muovere le zampe sulla ruota,  guardando la ruota ferma, penserà che ha percorso tanti chilometri.
che ha regiamente copulato, mangiato e fatto girare quella ruota.
lui sì che ne ha fatta di strada. penserà tronfio.
chissà se al termine del suo viaggio si domanderà perchè non si è mai spostato. 
chissà se ha qualcosa di illogico per lui, il camminare e rimanere immobili...

v e l e n o a s c o l t a n u o v a S u b s o n i c a

 
 
 

oggi si cita

Post n°441 pubblicato il 29 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

«Il coraggio non è semplicemente una delle virtù ma la forma di ogni virtù al momento della prova, cioè al momento della verità più alta.»

Clive Staples Lewis

è la cosa che più verosimilmente si avvicina all'ultima consapevolezza che l'innarrestabile (purtroppo) cammino della mia evoluzione e maturazione ha toccato in questi giorni
(oggi parlo molto bene)
eh sì.
ho sempre pensato che il coraggio fosse una dote, una componenete del bagaglio con cui nasciamo, come gli occhi scuri, i fianchi larghi. una caratteristica.
ma stupidamente.
difatti, ho toccato con mano il contrario.
difatti, erroneamente, perchè in realtà fa parte delle peculiarità della persona che possono essere riassunte col nome di 'carattere'.
quei lati che si sviluppano a seconda dell'ambiente circostante. come gli orsi polari hanno il pelo bianco e le marmotte color fogliamorta. così.
il coraggio non si ha, si fa.
quando ce n'è bisogno. non come la paura, quella è annodata sotto lo stomaco, quella sta lì, come la sensibilità della pelle al calore. quella non si forma, perchè serve fin da cuccioli. e servirà sempre fino alla fine.
il coraggio è come il cinismo, mi vien da dire, come l'aggressività.
è un'arma. è unghie da far crescere, non attraverso le ere geologiche, come è successo ai nostri amici felini, ma molto, molto più in fretta. è un arma da far crescere più velocemente.
a volte coraggio sono artigli che possono crescere in 5 minuti.

 
 
 

sogno

Post n°440 pubblicato il 23 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

romantico dell'uomo cavallo

non faccio solo incubi, l'altra notte ho sognato una cosa decisamente da romantica del xx secolo e non è da me, non capisco, forse è perchè avevo mangiato i peperoni.

cavalcavo uno stupendo cavallo grigio chiaro, bello nobile elegante, e tutti mi invidiavano, corteggiavano e ammiravano. avevo una felpa azzurra col cappuccio e il logo di skype sulla schiena... vabbè questo dettaglio non ci dice.
comunque, cavalcavo tra boschi verde intenso, ero dominante sul mio stallone, ma ero infelice. amavo il mio cavallo ma non come si ama un cavallo normalmente. grande affetto, ma grande dolore.
perchè c'era l'antefatto:
un incantesimo (penso, non saprei) aveva trasformato per un tempo limitato il cavallo in un uomo, splendido, bellissimo. era stato più grande amore della mia vita. ma di quelli che ti toglie il sangue dallo stomaco, che negli occhi c'è solo lui, e per lui era lo stesso, ero libera dai dubbi, dalla fiducia concessa, eravamo completamente l'uno dentro all'altra e completamente liberi, da qualsiasi catena, insomma un amore vero. di quelli che sembra impossibile provare più di una volta nella vita.
poi arriva il momento in cui deve tornare cavallo. io non ho modo di impedirlo. e mi confessa il suo rammarico, vivere da uomo è bello, mi parla di come vorrebbe rimanere per sempre uomo, di come vorrebbe conoscere un sacco di gente, vivere normalmente, e io penso  'incontrare anche altre donne...', ma non mi importa, perchè farebbe parte comunque della SUA chance come uomo, ne sarei felice comunque.
e siamo addolorati, perchè non sarà mai possibile che torni come uomo.
piango.
e lui prima di lasciarmi mi dice: comunque se potessi tornare uomo anche solo un'ora la passerei con te.

nota
io mi auguro che questo sogno strappacuore non sia sintomo di un processo che sostituisce questo tipo di sogni ai miei truci incubi...

samuel + antonella ruggiero

 
 
 

incubi

Post n°439 pubblicato il 19 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

dolore

ci sono piccoli ambulatori, bagni comuni, colore bianco e verde chiarissimo, ma non è un ospedale, ci sono aule, con i banchi di legno, ma nn è una scuola, ci sono chiusure forti, ma non è una prigione.
le persone sono divise in persone che devono rimanere lì e visitatori, io sono un visitatore. siamo nell'aula, io sto dalla parte sinistra, con la gente che non indossa la divisa, o è un camice? sto con il gruppo di visitatori.
un ragazzo ben vestito, con una camicia e un maglioncino, in piedi davanti a noi chiede al mio gruppo chi conosce la regola di manzetti.  matematica finanziaria. io fingo di pensare e la mia fronte è tutta corrugata. penso che è uno di noi, ma sta facendo qualcosa che serve a tutti...
ma poi mi distraggo, vedo le persone che ci sono alla nostra destra, nella parte destra dell'aula. non capisco... un uomo più grande di noi, con barba e baffi scuri, ma in realtà lo vedo da dietro, ha un completo marrone, non è alto, si è alzato di scatto dal suo banco ed è corso alla parete di fronte. è bianca, ma lui scrive formule matematiche con un gesso bianco, formule lunghissime, senza sosta, giganti, freneticamente, velocemente, le spiega, urla, grida, ha rabbia. ma non si gira mai verso di noi. e alle sue spalle passa una ragazza. alta, capelli ricci, rossi chiari, pelle bianca, labbra chiare, occhi chiari, eterea, sembra di marmo, sembra una bambola. vestita di nero e bianco, austera, dal colletto barocco nero esce il suo collo lungo, una donna di modigliani. i suoi passi sono estremamente piccoli, lenti, sembra immobile, ma va in una direzione. probabilmente la stessa che seguono i suoi occhi di uccello nel vuoto.
e subito un altro uomo va vicino al matematico e anche questo parla, spiega, tocca il muro, e gli parla da vicino mentre lo tratta con le mani, come se fosse che così lo persuade.
loro non si sentono, queste persone, non sono in collegamento tra loro, sono disperate, gridano, nessuno li sente, loro lo sanno, sono soli. e provo un grande dolore.
è come se vedessi una cosa atroce, non ce la faccio e scoppio a piangere, mi fa male vedere la loro pazzia e la loro condanna alla solitudine.

cafetacvba

 
 
 

Post N° 438

Post n°438 pubblicato il 19 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

ti ho liberato 
proprio come si libera un odore da un nylon

ho liberato
dalla mia testa 
l'idea

veloce se n'è andata  tra pareti e alberi
indolore    come
mercurio tra le mani

non bevo più acqua avvelenata

                                                  

listen here sunshine

 
 
 

Post N° 437

Post n°437 pubblicato il 14 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

Se qualche volta, anzi spesso qualcuno mi tratta a pesci in faccia, ma proprio male - quando la fiaba si fa tanto crudele che dico Mama, non dargli retta - ma l'anima è tutta una farfalla pestata - m'immagino qualcuno che mi dica le stesse cose che mi dico e -

    non ho figli. 
                              Ma sono madre per natura e fortuna.
                                  Madre non vuole dire parto e frattaglie, 
                                   madre è colei che al buio ti tiene stretto,
 e racconta.
                                   Madre è quella che ti distrae dalla paura.

tratto da 'sbrigati mama' di margherita margherita.


trovato domenica, tra i libri delle elementari
tutti con la polvere, polvere vecchia
l'unico senza copertina, carta gialla
carta strappata
carta che la senti col naso
ruvida, solo una scritta di bambina, con la velocità di chi pensa che quella sarà la sua firma per sempre
polvere su tutti gli altri libri e sul treno mi porto questo, l'unico senza la copertina.


 
 
 

queez

Post n°436 pubblicato il 09 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

Foreman, tu vuoi credere che gli uomini siano 'buoni', e pensi che solo a causa di uno squilibrio chimico questo non sia vero...

chi l'ha detto?
e perchè anche io mi ostino a pensarla come Foreman?

 
 
 

Post N° 435

Post n°435 pubblicato il 06 Novembre 2007 da xgattoconglistivalix

come quelle volte in cui si chiudono i canali
il contenuto cerca di fluire come deve, come sempre, ma a volte si chiudono le vie
e l'udito di un amico si fa debole
uno sconosciuto ti parla in modo maleducato invadente insensato
un anziano erudito ti consiglia come trovare il fidanzato, con la vecchia parabola del mare dei polipi e il mare delle sardine, che se vuoi un polipo non devi andare nel mare delle sardine
una madre copre in soffitta ciò che la rende tale, sa che non lo riavrà
un ginecologo ti fa notare quanto sei  permalosa, attaccata al fotogramma...
talmente focalizzata, che ti perdi il film...

succede così, come quelle volte in cui il tutto non scorre,
come quelle volte in cui si inceppa,
è faticoso,
e la sera, la casa, è un antibiotico

 
 
 

incubi

Post n°434 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

il MIO gattino

ci sono tante stanze e io ho trovato il gattino,
è piccolo molto peloso, molto bello, indifeso, ma ha una patologia per cui ha un occhio più chiuso, ma è il mio. non c'è nulla da cambiare o da fare, lo curerò, perchè quello è il mio gatto. credevo di non poterne più avere per l'allergia, ma ora ne ho uno fra le mani e non importa perchè, lo tengo con me. sempre.
mi guarda e capisce i miei pensieri, è bianco e rosso. mi segue in ogni stanza. poi succede che qualcuno, qualcuno che era una mia amica (ma è un personaggio scomodo ora) in silenzio e di nascosto deve fare una cosa.
io non capisco, cerco di capire, e alla fine ricompongo tutto e capisco il progetto. per una sorta di 'dovere' deve lanciarsi con qualcosa che la tenga in sospensione, dalla casa al tiglio. un tiglio bello, grande, che in realtà ho davvero, prezioso e imponente, ma per fare questo ha messo delle aste di legno tra i rami, il contrappeso rischia di rompere i rami del mio bellissimo tiglio. io non vorrei lei lo facesse. ma deve. dice che deve per riscattare non so che cosa.
non posso oppormi e a malincuore decido di non guardare la scena.
anzi... il mio gatto? dov'è il mio gattino bianco e rosso?
torno in ogni stanza, e ce ne sono tante, ma lui non c'è più. e soffro molto.
l'avevo trovato e non so dov'è, pensavo fosse per sempre e ora non è con me.

 
 
 

lunedì mattina

Post n°433 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

il lunedì ogni malumore si guarda da una lente
se il lunedì è un ritmo spezzato da ricomporre
le parole del capo al telefono sono un martello
sono un cappio e tutto suona come un equilibrio estremamente fragile 
e lui torna ad essere padrone ed io l'insofferente proprietà
se il lunedì è un ritmo che si spezza
e l'amaro in bocca mi fa cattiva.




 
 
 
 
 

domenica

Post n°431 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

ammoniaca profumata
stracci usati, la domenica mattina che finisce
settembre sul terrazzo cerca di scaldare e ci prova
su una scala di legno pulisce un lampadario
e parla, lavora e chiacchiera
a volte non sente la mia risposta, perchè quando lavora non vede altro
lo sento che gli anni passano
e lo sento sì
ma io non ho tempo, non ho tempo io di invecchiare, ho ancora troppe cose da fare..
i miei occhi e le mie mani si fermano un istante e sorrido


tempo fa mi chiedevo in cosa assomiglierò mai a mia madre, magari in questo?

da piccola me la cantava sempre

 
 
 

incubi

Post n°430 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

voglia di vino
mi affaccio alla finestra, sono in una casa mobile, non è un treno, non è un condominio, è una casa che viaggia, come una grande nave, lenta, lenta come gira la terra... di fronte a me vedo una finestra tra tante, con due figure, non mi ero accorta che mi chiamano, hanno un passamontagna senza occhi, sono un uomo e una donna, giovani, mi chiamano... ah ma sono amici miei. li ritrovo subito in strada e mi lasciano la bambina. alla bambina è ora di dare il biberon. (bambina che in realtà è quella di un'altra coppia di amici miei) porto la bambina in un bar, è un bar non illuminato, con l'arredamento in legno scuro, un bancone e i tavoli tutto pieno di fumo stantio e odore di legno. devo darle da mangiare, e nel biberon c'è del vino rosso. all'improvviso non devo più darlo alla bambina, ma devo somministrarlo a me, è rosso scuro, color rubino, non posso succhiarlo, perchè io ho i denti e potrei rovinare il biberon, quindi lo farò in endovena, ma nell'incavo del braccio non riesco bene. un ragazzo pratico di vene seduto allo sgabello del bar mi dice di piegare il braccio e farlo nella vena subito vicino al gomito, nell'avambraccio (che in realtà non si vede ma nel sogno è bella sporgente). poi guardo l'ago, e penso che infilarlo tutto nella vena sia dura, è lungo 10 cm... e chiedo se basta infilarlo nella punta e il ragazzo esperto di endovena mi dice... eh no deve entrare tutto nella vena, e poi mi fa vedere come si lava bene la siringa...
io ho paura che quando sarà ora di iniettarmi da sola in vena il contenuto mi giri la testa...
e non capisco perchè devo fare tutto da sola...

 
 
 

favola del gatto nero morto

Post n°429 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

b a
s i
t a

sono a dir poco basita, e vi racconto una favola...

c'era una volta, in un tempo* e un luogo imprecisati*, l'usanza di usare i gatti neri.
non come ingredienti di ricette o come che ne so per usarne la pelliccia... insomma come si farebbe con un buon maiale o un pregiato castorino, non per soddisfare un bisogno umano altrimenti soddisfabile, ma pur sempre, e discutibilmente definibile come bisogno... no.
ma bensì per altre necessità...
gli abitanti di questo paese credevano che dentro al corpo dei gatti (randagi, perchè alcuni invece venivano adorati senza misura dagli abitanti del paese, mah che strana dicotomia) dicevo, pensavano che dentro al corpo cavo e misterioso dei gatti neri e randagi, stesse annidiato il MALE. eh sì, i gatti neri fin dall'a nascita di quel popolo e di quella terra, rappresentavano il MALE. quindi trovavano molteplici impieghi, sempre escludendo stufati di gatto nero, cappellini di pelo nero, bordini di guantini per la bici...
insomma, c'era chi si professava adepto di satana o di qualche altra divinità con altri nomi che non si possono tramandare, e quindi come questo gli richiedeva, usava sacrificare questo animale: cercandone molti e uccidendoli avrebbe fatto immenso piacere a questo demone idolo vivo solo nella sua fottutamente malata testa di
MALEducato uomo.
oppure c'era chi adorava festeggiare il 31 ottobre la festa chiamata halloween, festa delle streghe, dei fantasmi, delle zucche...
ecco: questa festa veniva da lontano, ma agli abitanti di quel paese piaceva colorarsi la faccia e avere un'occasione in più per far bagordi, quindi si camuffavano da fantasmini, da mostriciattoli e cadaveri putrefatti.
e per divertirsi e rendere ancor più realistica quella sinistra serata, usavano cercare tanti gatti neri, sempre simbolo di male, oppure simbolo di streghe trasformate in sacco di pulci, per ucciderli con le proprie mani. la serata avrebbe avuto un sicuro ed esilarante grandioso esito!
eh insomma... si narra che ogni anno durante la notte di halloween appunto le somme di tali poveri gatti neri e randagi, cacciati e uccisi si intensifichino raggiungendo enormi picchi, in un anno si sono  contati almeno 60.000 gatti neri morti. cioè uccisi.

e vissero tutti felici e contenti. psicodanneggiati adulatori del male, festeggianti di halloween ad ogni costo e supersiziosi del ca**o.

* tempo imprecisato: fonte del 18 agosto 2007 http://press.jrc.it/NewsExplorer/clusteredition/it/20070818,agi-e105cab3e3b52aa87ca9be0d40e093d0.html
luogo imprecisato: principali città interessate al fenomeno: milano e roma

curioso fatto vero?
tra di noi c'è qualcuno che si prende la briga di ammazzare 60.000 gatti neri in un anno per paura o per adorare il MALE
noi: quelli dell'era di internet, noi dell'era della c'è una medicina per tutto, noi dell'era dell' ipod, noi supersonici...


rubato ad anna: http://blog.libero.it/AnnaTicinofelino/

 
 
 

stamattina

Post n°428 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

mi piace il profumo che fanno i mobili nuovi
mi piace il profumo del detergente che le donne delle pulizie usano per le scale e l'ascensore,
mi piace il profumo del detersivo per i pavimenti misto tra ammoniaca che abbiamo comprato l'altra settimana
mi piace il profumo del nuovo ammorbidente, che mi sento addosso, nell'armadio, in camera, sotto il maglione
mi piace il profumo del mio balsamo nuovo
mi piacciono tutti gli odori della nuova casa
mi piace cambiare casa, mi piace cambiare vita
buona vita a tutti.

in alto il volume
io riparto dal via
voi?

 
 
 

Post N° 427

Post n°427 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da xgattoconglistivalix

non sapevo che per 2 dei 5 cubani detenuti in un carcere di massima sicurezza negli stati uniti, fosse persino vietato ricevere visite dalle mogli. non solo è permesso agli altri, in modo irregolare, magari viene accordato il permesso e poi dopo ore e giorni di attesa per l'appuntamento recluso - familiari questo viene all'improvviso negato. no per due di loro non è possibile.
ma io mi chiedo quanti di voi sanno di cosa parlo, quanti sanno perchè questi 5 cubani sono reclusi di massima sicurezza, in condizioni molto dure e di isolamento? cos'hanno fatto?
che processo hanno avuto?

un articolo utile a sapere qualcosa di cui nel nostro paese non si sa molto. niente, anzi. http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=2&ida=&idt=&idart=2989

credo comprerò questo libro: http://www.verosudamerica.com/2006/08/il-terrorismo-degli-stati-uniti-contro.html


 
 
 
 

ILVECCHIOCOLLEZIONI.COM

immagine





















immagine






















immagine

 

immagine

immagine

immagine

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963