RINASCITA SPEZZANESE

LA QUESTIONE MORALE


La prima definizione di "politica" risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.Leggo sul blog e sento spifferi che riguardano parenti di assessori,assessori di oggi e di ieri chiaccherati,si parla di doppi stipendi,di nepotismi oggi  cosi come ieri,forse è arrivato il tempo di dire basta.Basta a questo modo di fare politica,basta con il trincerarsi  dietro alla PAROLA legalità,Basta con l'arrivismo politico che è la morte della politica stessa.  Oggi politica significa essere un imbroglione prima di tutto dialetticamente,hanno sempre ragione tutti come mai?I salotti televisivi sono il massimo del consociativismo piu bieco,della peggiore specie,i politici sono diventati autoreferenziali e giammai sono democraticamente integri,chi cerca di dire delle cose un po datate ma sempre politicamente/eticamente valide viene tacciato di stupidità.Hanno corroso il sistema Italia,hanno di fatto  proposto raccomandati ad ogni livello dalla politica alla scuola alla sanità a tutto,poi  una classe dirigente che ha distrutto enti un tempo vanto di un Italia uscita dal boom economico,"piu distruggono piu vengono pagati",ingaggi degni dei migliori sportivi,(vedi alitalia,Ferrova dello stato)manager super pagati per far fallire societa pubbliche per poi darle al potente di turno.Cari amministratori di ieri cosi come di oggi basta dire "è legalmente "giusto e quindi lo faccio.No!!!! va gridato forte deve essere moralmente giusto, eticamente opportuno.Questa è la vera rivoluzione che dobbiamo insieme fare,le sezioni politiche a Spezzano vengono frequentate solo dai politicanti e non dalla gente che ha bisogno da chi davvero ha a cuore le sorti del nostro territorio.La nostra proposta un po provocatoria ma anche molto opportuna                                              IL POLITICO DI LEVAIl politico "di leva" è il politico del futuro. Presta servizio civile per poi ritornare alla sua professione."Attualmente ogni candidato deve farsi conoscere per avere consensi ed essere eletto, creando così un personaggio politico.Questo protagonismo porta ad accentrare l’attenzione sul soggetto diminuendo l’importanza della strategia politica del partito e delle finalità prefisse.Per uscire da questa situazione stagnante ... bisogna spostare l’attenzione dal candidato alla proposta politica. I candidati devono diventare degli strumenti come anche la formazione che li propone, perché il vero protagonista deve essere il Fine che si vuole perseguire ... , quindi il “Programma” che attualmente è relegato in una posizione subalterna e sfugge all’attenzione dei cittadini.LA NUOVA POLITICA non si DEVE preoccupare di presentare personaggi noti o valenti politici, ma mette in evidenza le forti proposte nate da reali esigenze e candida coloro che sentono queste esigenze come ragione di vita, coloro che devono poi dare gambe a queste proposte, ma con il limite che una volta eletti hanno vita politica breve per lasciare il posto a nuovi cittadini che debbono solo trasformare il fine in fatti concreti. A mio avviso questo ” nuovo“ modo di fare politica è destinato al successo, perché dimostra al cittadino ora suddito che chi siede in Parlamento in Regione,in Provincia o in Comune  è li per tutti e non per affari privati, è li come un soldato di ”Leva “ ed una volta scaduto il mandato torna alle sue occupazioni lasciando l’onere ad altro cittadino volenteroso per far progredire tutto il Paese e non sé stesso o la formazione politica. Saluti i moderatoriFrankie e Cinghio