Atletica e Parkinson

Post N° 6


La vittoria di LIVIO BERRUTI alle olimpiadi di Roma, del 1960 nei 200 metri piani in 20”5/10 eguagliando il record mondiale ha consegnato alla storia,e non solo alla storia olimpica, una grande impresa. La vittoria olimpica di Berrruti per i ragazzi della mia generazione ha contrassegnato un’era. Questa impresa rappresenta per me l’inizio di un sogno tuttora vivo e pulsante: 47 anni sono trascorsi,da allora ed il sogno ancora vive.Il ragazzo che era in me si è fatto uomo,da uomo padre,poi a dirigente d’azienda. Un lutto, la prematura morte di mia moglie a 37 anni,la malattia di Parkinson a 47 anni non sono valsi a fermare un sogno. Un sogno che non consisteva nell’inseguire una chimera:ben presto infatti ho capito che il mio sogno,non era conseguire la vittoria olimpica,ma superare le barriere che la vita ci propone. E’ forse per questo che la disciplina che ho prediletto e praticato per anni è la corsa con gli ostacoli? La realtà ha superato il sogno,la partecipazione ai mondiali master rappresenta forse il superamento di un sogno? La mia vittoria più grande sarebbe rimasta quella di partecipare ai mondiali master dal 6 settembre a Riccione come disabile. Vorrei condividere questa mia gioia piena con persone che le vicende della vita hanno segnato in modo ancora più cruento e non hanno avuto la fortuna e/o la forza di riscattarsi:a tutti loro va il mio pensiero di incoraggiamento. Sono altresì convinto che in questa schiera ce ne sono tanti che possono superarmi . Come si fa a rincorrere un sogno per tanti anni? Semplicemente sognando un poco ogni giorno,tanti piccoli sogni,(ho scritto piccoli,non mediocri),tanti piccoli sogni che,giorno dopo giorno, compiono tanti passi verso la meta. Per il mondiale non posso aspirare a grandi risultati,perché molti fattori mi condizionano, vorrei in ogni modo che la mia partecipazione alla gara fosse un segnale forte per tutti quanti hanno difficoltà a volare (sognare)