Atletica e Parkinson

Post N° 29


  La lentezza si riconosce dalla volontà di nonaccelerare i tempi,di non lasciarsi mettere fretta,ma anche di aumentare la nostra capacitàdi accogliere il mondo e di non dimenticarci di noi stessi strada facendo.(7)(7) Pierre Sensot;sul buon uso della lentezza8 ° Ritratto di un ParkinsonianoA qualcuno non piace udire il termine "parkinsoniano”,perché esso definisce, etichettando una persona solo sulla base della malattia,non pone perciò in evidenza l’essenza della  persona, con il suo “io” .Così facendo si dà rilevanza alle negatività del soggetto.Riporto qui discorsi ascoltati,è un’interpretazione , un punto di vista;personalmente preferisco sentire gli elogi,per lo spirito con il quale le persone affrontano le difficoltà , la sofferenza. Il Santo Padre era tanto tenace ,quanto sofferente ;con quanta afflizione lo ricordiamo attaccato al bastone pastorale.L’immagine che sto per descrivere,è in funzione di coloro che non sanno nulla (per fortuna loro);mi esprimo in questi termini,perché anch’io ,prima di essere colpito dalla patologia l’unica cosa che conoscevo era il tremore,non essendo al corrente che,neppuretutto quello che trema è Parkinson.Dicevo del parkinsoniano: quello che voglio tratteggiare è il profilo psicologico, le caratteristiche somatiche,un’immagine virtuale di una generalizzata persona colpita da questa patologia.Nessuna fotografia sarebbe in grado di rappresentarne le sembianze.Il parkinsoniano,lo puoi incontrare per la strada:ha superato la sessantina,il corpo è piegato in avanti,le braccia non si muovono in sincronia alternata assieme al movimento delle gambe.Se lo raggiungi,(non è difficile), e cerchi di scrutare il viso,lo troverai plastico,immoto,negli occhi puoi cogliere il cristallino lucido,con un eccesso di umor vitreo;quando si guarda attorno,non lo fa ruotando solo il capo,ma ruotando quest’ultimo assieme al busto,cammina lentamente,con il passo incerto,strisciando le gambe,si può fermare spesso durante il percorso,non ha fretta! Il viso è in genere molto lucido,la pelle grassa;se guardi la bocca,puoi notare un eccesso di salivazione oppure i segni caratteristici di una gola arsa,con piccole ulcerazioni caratteristiche negli angoli.Spesso è accompagnato da una persona e se disinvoltamente,senza farti notare,vuoi ascoltarne la voce e ti avvicini a lui per sentirlo parlare,puoi avvertire l’eloquio incerto e monocorde. Se vuoi sentire meglio quel che dice, è inutile che tu ti avvicini ulteriormente;il timbro della voce è basso,non come di chi ha una raucedine.Se hai occasione di parlare con lui,e noti una particolare partecipazione emotiva al discorso,ecco che il lieve tremore, che prima avevi appena percepito,è in deciso aumento.Il nostro personaggio lo potresti pure incontrare, mentre cammina un po’ più velocemente,ma con evidenti sbandamenti a destra e a sinistra,procedendo in successione con evidenti blocchi alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie. Le braccia partecipano maggiormente ,in alternanza al cammino, con bruschi e più nervosi movimenti in rapida sequenza di blocchi al braccio,al gomito ed ai polsi,per poi ritornare,con un vistoso blocco al polso ed al gomito in alternanza indietro, sbloccando l’articolazione al braccio. In questa successione di spasmi motori,il capo più mobile rispetto al busto,si muove nervosamente,in rapide successioni e contorsioni.Puoi avvicinarti tranquillamente a lui,non è pericoloso, e……se poi ancora più coraggiosamente volessi parlare con lui, scopriresti che ha un’anima ed un’intelligenza viva e soffre.