Scheda tecnica :Località di partenza : MoggioMeta : giro ad anelloDislivello : 2074 a/r circaDifficoltà : escursionisticaAncora una volta ai Piani di Artavaggio, questa volta per un bel giro ad anello in cui si è inclusa la vetta del Monte Sodadura (2010 slm) e a cui si voleva aggiungere il Pizzo Baciamorti e l' Aralalta, ma a causa di un ritmo troppo lento si è poi optato per la bocchetta di Regadur, il rifugio Gherardi ed il ritorno ai Piani di Artavaggio, per poi ridiscendere a Moggio...Per chi proviene da Milano in direzione Valsassina, poco oltre il colle di Balisio (ove si trova la via normale alla Grigna Settentrionale) si piega a destra in direzione dei Piani di Artavaggio (buona segnaletica); duecento metri prima della stazione a valle della funivia Moggio-Artavaggio (ultima corsa 17.30) si imbocca a sinistra via dei Monti ove poco dopo sulla sinistra inizia il sentiero 24 (indicazione giallo/bianca/rossa) per il rifugio Nicola, il Sassi Castelli, il Cazzaniga Merlini. Il dislivello di 754 metri pesa non poco a causa del sentiero non certo in buone condizioni (tutti oggi usano la funivia), si traversa un canale su cui scorre al di sopra la funivia (alcuni cartelli ne sconsigliano la sosta al di sotto), tra boschi di latifoglie e alcune conifere si sbuca faticosamente dopo quasi 2h nei pressi della cappelletta rosa posta alle spalle del rifugio Sassi Castelli (fate attenzione, alla fine il sentiero è molto mal marcato e coperto da fitta vegetazione, in salita mantenete sempre la destra ad ogni eventuale bivio, alcune indicazioni su roccia). Qui la carrereccia che collega i vari rifugi dei Piani porta agevolmente al rifugio Nicola ove poi si imbocca la cresta (escursionisti esperti, causa un tratto che presenta alcuni passaggi su roccette piuttosto instabili) che ci conduce in 20 minuti circa alla vetta del Monte Sodadura che con i suoi 2010 slm rappresenta la massima elevazione della gita. Ridiscesi per la medesima cresta si piega al termine di essa decisamente a destra (indicazioni per il rifugio Gherardi, la bocchetta di Regadur, il Baciamorti), traversando facilmente un lungo mezza costa che in 30 minuti ci porta alla bocchetta di Regadur ove esiste chiara segnaletica; a sinistra per il Pizzo Baciamorti (2009 slm, circa 1h di facile cammino), ma la sete e la stanchezza oggi si fanno sentire e optiamo per il rifugio Gherardi (1650 slm) piegando dunque a destra in direzione di Quindicina. Si traversano agevolemte alcune caratteristiche cenge, la vegetazione si infittisce nuovamente e in 30 minuti dopo aver oltrepassato l'ex Cesare Battisti, si giunge al Gherardi, gestito ora dall' associazione volontaria Mato Grosso. Finalmente birra (ma occhio, non avendo il frigo ogni bibita risulta temperatura ambiente!!), pausa, sigaretta, meditazione, alcune foto e si riparte nuovamente in direzione del Cesare Battisti (ex rifugio oggi privato, facilemte riconoscibile per il suo colorito rosa) ove poco prima in prossimità di una bacheca in legno si piega a sinistra seguendo nuovamente un lungo mezzacosta che in circa 1h 30 ci riporterà nei pressi dell'Albergo degli sciatori ai Piani di Artavaggio. Visita obbligatoria alla piccola chiesetta dei Piani, giusto una preghiera e si punta in direzione del Sassi Castelli ove imboccheremo nuovamente il sentiero che precipita a Moggio (scendendo mantenete sempre la sinistra, inizialmente numerazione 30, poi 24; se tenete la destra ai bivi vi ritroverete al termine nei pressi del municipio di Moggio, anzichè vicino al piazzale antistate la funivia).Un monito per l'escursionista: traversando numerosi alpeggi, abbiamo incontrato numerose serpi, sia chiaro nessuna di esse pareva vipera, ma comunque scarponcini alti non posson che aiutare!!In foto il Monte Sodadura fotografato dall' attacco della cresta
Periplo Piani di Artavaggio - Piani dell' Alben - vetta Sodadura 2010 slm
Scheda tecnica :Località di partenza : MoggioMeta : giro ad anelloDislivello : 2074 a/r circaDifficoltà : escursionisticaAncora una volta ai Piani di Artavaggio, questa volta per un bel giro ad anello in cui si è inclusa la vetta del Monte Sodadura (2010 slm) e a cui si voleva aggiungere il Pizzo Baciamorti e l' Aralalta, ma a causa di un ritmo troppo lento si è poi optato per la bocchetta di Regadur, il rifugio Gherardi ed il ritorno ai Piani di Artavaggio, per poi ridiscendere a Moggio...Per chi proviene da Milano in direzione Valsassina, poco oltre il colle di Balisio (ove si trova la via normale alla Grigna Settentrionale) si piega a destra in direzione dei Piani di Artavaggio (buona segnaletica); duecento metri prima della stazione a valle della funivia Moggio-Artavaggio (ultima corsa 17.30) si imbocca a sinistra via dei Monti ove poco dopo sulla sinistra inizia il sentiero 24 (indicazione giallo/bianca/rossa) per il rifugio Nicola, il Sassi Castelli, il Cazzaniga Merlini. Il dislivello di 754 metri pesa non poco a causa del sentiero non certo in buone condizioni (tutti oggi usano la funivia), si traversa un canale su cui scorre al di sopra la funivia (alcuni cartelli ne sconsigliano la sosta al di sotto), tra boschi di latifoglie e alcune conifere si sbuca faticosamente dopo quasi 2h nei pressi della cappelletta rosa posta alle spalle del rifugio Sassi Castelli (fate attenzione, alla fine il sentiero è molto mal marcato e coperto da fitta vegetazione, in salita mantenete sempre la destra ad ogni eventuale bivio, alcune indicazioni su roccia). Qui la carrereccia che collega i vari rifugi dei Piani porta agevolmente al rifugio Nicola ove poi si imbocca la cresta (escursionisti esperti, causa un tratto che presenta alcuni passaggi su roccette piuttosto instabili) che ci conduce in 20 minuti circa alla vetta del Monte Sodadura che con i suoi 2010 slm rappresenta la massima elevazione della gita. Ridiscesi per la medesima cresta si piega al termine di essa decisamente a destra (indicazioni per il rifugio Gherardi, la bocchetta di Regadur, il Baciamorti), traversando facilmente un lungo mezza costa che in 30 minuti ci porta alla bocchetta di Regadur ove esiste chiara segnaletica; a sinistra per il Pizzo Baciamorti (2009 slm, circa 1h di facile cammino), ma la sete e la stanchezza oggi si fanno sentire e optiamo per il rifugio Gherardi (1650 slm) piegando dunque a destra in direzione di Quindicina. Si traversano agevolemte alcune caratteristiche cenge, la vegetazione si infittisce nuovamente e in 30 minuti dopo aver oltrepassato l'ex Cesare Battisti, si giunge al Gherardi, gestito ora dall' associazione volontaria Mato Grosso. Finalmente birra (ma occhio, non avendo il frigo ogni bibita risulta temperatura ambiente!!), pausa, sigaretta, meditazione, alcune foto e si riparte nuovamente in direzione del Cesare Battisti (ex rifugio oggi privato, facilemte riconoscibile per il suo colorito rosa) ove poco prima in prossimità di una bacheca in legno si piega a sinistra seguendo nuovamente un lungo mezzacosta che in circa 1h 30 ci riporterà nei pressi dell'Albergo degli sciatori ai Piani di Artavaggio. Visita obbligatoria alla piccola chiesetta dei Piani, giusto una preghiera e si punta in direzione del Sassi Castelli ove imboccheremo nuovamente il sentiero che precipita a Moggio (scendendo mantenete sempre la sinistra, inizialmente numerazione 30, poi 24; se tenete la destra ai bivi vi ritroverete al termine nei pressi del municipio di Moggio, anzichè vicino al piazzale antistate la funivia).Un monito per l'escursionista: traversando numerosi alpeggi, abbiamo incontrato numerose serpi, sia chiaro nessuna di esse pareva vipera, ma comunque scarponcini alti non posson che aiutare!!In foto il Monte Sodadura fotografato dall' attacco della cresta