over the rainbow..

Day After tomorrow


Spesso, molto spesso dimentico di avere questo spazio, libero da condizionamenti personali specifici perché qui la identità è nascosta da un nick, sebbene quello che ho indicato di me, immagini e luoghi sono reali...a cosa serve un blog? Spesso viene utilizzato come mezzo di confronto con altri circa delle opinioni, sensazioni, se vogliamo anche confronti... io l'ho sempre considerato una sorta di diario personale, virtuale perché non esiste cartaceo, ma reale quanto basta per riaprirlo, sfogliarlo e portare a galla ricordi... l'ultima volta  ho scritto a pochi giorni dalla morte di papà, è passato da poco l'anniversario e mi è tornato in mente questo blog... gli altri social sono invasivi, la gente che commenta spesso mi conosce di persona ed è pronta a mettere un like gratificando se stessi e chi lo riceve,  ma poi magari alle spalle parla male... ed allora uno potrebbe pensare: e chi te lo fa fare di scrivere le tue impressioni? la voglia di non dimenticare e non farsi dimenticare, la paura di non contare abbastanza per chi  è importante, ti fa fare questo: scrivere su qualcosa di virtuale è un filtro, deleghi a un mezzo internet di diffondere il tuo pensiero senza timore di incontrare uno sguardo o sentire il tono di voce di chi è difronte.... ma in fondo, andrà tutto bene, no? Non è il mantra di questi giorni...concludo dicendo, appunto riprendendo questa ultima affermazione:per me non andrà tutto bene, le caratteristiche di fondo dei singoli ne usciranno amplificate, chi era buono sarà più buono, chi era stronzo e cattivo lo sarà ancora di più, e peccato che il virus non se lo sia portato via (tiè, io stronza lo ero da prima!)