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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 05 Gennaio 2008 da enguad

 

ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti  - Mt 10, 27

email pervenutaci da una Docente di Castellammare di Stabia

in seguito al vostro invito di far sentire la voce dei docenti (…ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti da Mt 10, 27) volevo proporre un articolo di Marco Lodoli riportato su Repubblica “Quando gli studenti ci danno una lezione” sulla società di oggi. E’ un articolo che fa pensare, anche se lascia un amaro senso di impotenza da parte di noi docenti. Ciò che emerge dall’articolo è soprattutto il non prestare ascolto degli studenti a ciò che sostengono i docenti perché sono persone che contano meno nella società in quanto sono quelli che hanno meno da spendere “…neanche gli adulti che valgono davvero vi prestano ascolto”.

…“Vi siete mai chiesti, voi professori, perchè tutto quello che ci dite sui consumi, il futuro, la nostra esistenza, rimanga del tutto inascoltato? Perchè voi siete degli illusi che vivete fuori dal mondo! Gli “adulti che contano”, quelli che possono spendere, cioè, non certo voi, non fanno altro che alimentare questa macchina del desiderio sulla quale è centrata l’intera vita economica dell’Occidente. Meno male che la cultura non ha più importanza: perchè se la gente si mettesse a fare come dite voi, l’intera economia andrebbe a rotoli! E questo certamente nessuno può permetterselo. (Il testo completo qui.)

Quindi è inutile che i professori spingono i ragazzi a non farsi travolgere dal consumismo in quanto tutto il mondo va avanti grazie ad esso. La società ci costringe a comprare, tutto ci spinge a farlo, a partire dalla televisione. L’economia del mondo occidentale gira su questo.

Sono rimasta sconvolta anche io da queste affermazioni di questo studente (“l’immaginario che la scuola prova a costruire è una gondoletta di fronte ad una portaerei…”).

Che crisi! Mi chiedo il mio lavoro a che serve se la situazione è quella qui descritta? E come mamma che cosa sto proponendo alle mie figlie adolescenti?

Quale sarebbe allora, lo scopo dell’educazione? Quello di far pensare e sperare che un numero sempre maggiore di ragazzi accedano ad una conoscenza più autentica.

C'è qualche risposta da dare a Manolo?

saluti cordiali e a presto!

verdolia

 
 
 

lettera da Gianfranco Guida. Uno spunto, una riflessione.

Post n°3 pubblicato il 29 Dicembre 2007 da enguad

Ridateci il Natale!

Cari amici di Città viva,
so che quanto sto per scrivere non è in linea con quanto voi state affrontando nell'ultimo periodo, ma approfitto del canale di comunicazione che offrite per lanciare uno spunto di riflessione. Vedo sempre più spesso, e non vi nascondo la profonda inquietudine che questo mi suscita, un atteggiamento alquanto ambiguo verso il Natale, soprattutto nell'ambito della scuola primaria. C'è un notevole ricorso ad astruse circumlocuzioni per descrivere una festività, il cui contenuto semantico ed esperienziale, rimanda alla tradizione cristiana, ma che, come tale, non può essere più presentata agli scolari, in ossequio ad una sensibilità - o forse sarebbe più corretto chiamarla suscettibilità - "laica". Si parla quindi dello spirito
del Natale, quello per il quale tutti, inspiegabilmente, dovremmo diventare più buoni, ma lo si slega completamente da quella che è l'esperienza della nascita del Dio fattosi uomo. Ma questo, ci dicono sempre più spesso gli educatori, è un messaggio che non si può veicolare, perchè non rispettoso della diversità culturale e religiosa che sempre più caratterizza le nostre platee scolastiche. Intanto però la festa di Natale resta comunque, completamente sequestrata da un cosiddetto pensiero laico che la sta "modificando geneticamente". Allora io, da cristiano, chiedo che ci ridiano il Natale, che lo rilascino e che continuino a farlo essere ciò che è: la memoria dell'Incarnazione di Dio e l'attesa della venuta definitiva di Cristo. Se non se ne può parlare così a scuola, che non se ne parli affatto, risparmiando almeno i nostri piccoli dalla cattiva informazione, per la quale, spesso, sono portati ad identificare Gesù Bambino con Babbo Natale, l'icona più raffinata e ipocrita del consumismo. E dirò di più: se non è politically correct mostrare segni dell'identita religiosa, perchè possono violentare la libertà altrui, perchè non togliere di mezzo le feste di Natale. Le potremmo chiamare feste di mezzo inverno, o della rivincita del sole (un ritorno al passato pre-cristiano!). Che le chiamino in qualsiasi altro modo, purchè il cosiddetto spirito laico mostri chiaramente quello che, ipocritamente, nasconde: l'avversione a quanto richiami Cristo in maniera esplicita e concreta. Vi rinnovo la stima per il lavoro che svolgete e vi ringrazio per la possibilità che offrite di esprimere pareri diversi, pur nel rispetto della vostra identità: questo è quanto ho imparato a chiamare pensiero laico.
Grazie! 

 
 
 

Esiste ancora la Politica?

Post n°1 pubblicato il 19 Maggio 2007 da enguad

Ormai esiste uno scollamento reale tra la Società civile ed il sistema politico dei partiti. E’ opinione comune che la politica sopravvive come un cancro malefico sulla società civile, sfruttandone le debolezze e le contraddizioni. Le consulenze servite ad arte a potenti amici, i finanziamenti a società fittizie, e l’enorme mole di lavori pubblici servono a finanziare gruppi di potere radicati a livello nazionale quanto a livello di circoscrizione rionale.

 I lavori, le “progettazioni” gli incarichi alle molteplici direzioni lavori (una per ogni partito?) le consulenze esterne strapagate dai vari enti appaltanti presieduti tra l’altro dagli stessi politici sanguisuga che già affliggono, impoveriscono e svergognano i nostri paesi, fanno parte dello stesso sistema che mira a far convogliare risorse pubbliche nelle tasche di questi soggetti per alimentare le loro infinite campagne elettorali e per accontentare tutta la massa degli accattoni e dei miserabili che compongono la loro corte dei miracoli. I lavori si devono fare!, ma sarebbe più corretto asserire che .. devono esserci necessariamente i finanziamenti, e con essi i soldi ai politici, le mazzette ecc. ecc.

Ma esiste una soluzione a tutto ciò? E' mia opinione che solo l'associazionismo apartitico ed il volontariato possano dare una risposta a tutto questo.

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 19/05/2007
 

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