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Andare in bici, nuove direttive....

Post n°84 pubblicato il 01 Maggio 2014 da torinoedintorni2000
 

L'incremento degli incidenti causati dai ciclisti europei, spesso distratti nella guida e a volte totalmente inesperti della segnaletica stradale, è stato argomento di discussione nei mesi passati all'interno del collegio uninominale di Bruxelles. Un'interpellanza parlamentare, proposta dal partito SE (Sinistra Europea) e ampiamente approvata anche dall'opposizione, ha dato il via ad una serie di iniziative atte a formare una nuova Legislazione Comunitaria in merito ai mezzi a due ruote (cicli) azionati dalla forza muscolare.

La Legge, che diverrà obbligatoria anche in Italia entro la fine di Giugno 2014, prevede una serie di adempimenti atti a garantire la sicurezza del ciclista e dell'ambiente circostante.

Di seguito l'elenco degli oneri spettanti ad ogni persona che deciderà di percorrere strade urbane e extraurbane (sono escluse le zone private e recintate) dall'entrata in vigore della Legge:

- Certificato di idoneità alla guida (patentino) dei cicli azionati dalla forza muscolare (conseguibile dall'età di 15 anni e obbligatorio anche per l'adulto sprovvisto di altre abilitazioni alla guida);

- Assicurazione bonus malus + casco (conducente del mezzo) in franchigia di € 350,00 circa annuali stipulabile presso le compagnie assicurative comunitarie; verrà accompagnata di carta verde per circolare liberamente in tutti paesi, esclusi Malta, Russia e Albania;

- Tassa di proprietà annuale del mezzo (bollo), al costo di 2 marche da bollo da € 16,00;

- Casco con omologazione E3, obbligatorio in qualunque circostanza se si circola su strade pubbliche, comprese le piste ciclabili;

- Installazione sulla bicicletta di luci di posizione diurne e notturne, comprendente anche un piccolo stop per avvertire i mezzi che precedono il ciclo delle proprie frenate e indicatori di direzione, attivabili con uno switch montato sul manubrio;

Marco Melmi, il Presidente della Corporazione Ciclisti Italiani (CCI) ha dichiarato:

Finalmente un'opportunità per la salvaguardia del ciclista, finora non tutelato da alcuna legislazione. I piccoli doveri elencati e qualche spesa non prevista garantiranno la sicurezza stradale della categoria.

 

 
 
 
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