Jonny O' Riley Style

LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN II (1969)


LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN II (1969)
-Dopo il loro già notevole esordio, ecco che i nostri Led Zeppelin, a distanza di ben 10 mesi dall'uscita del primo album, escono con la loro seconda 'fatica discografica' (precisamente il 22 ottobre 1969), questo Led Zeppelin II, che di fatto rappresenta per la stessa band la vera e propria consacrazione, fatto che varrà per gli stessi membri la futura definizione di Martello Degli Dei.Infatti, il segno di questa svolta imminente viene dato dal la loro canzone per antonomasia, Whole Lotta Love, frutto del lavoro di rielaborazione di una melodia blues all'origine del bluesman Willie Dixon (e poi registrata da Muddy Waters nel 1962) e dominata dai riff lancinati e gli assoli infuocati di un Page in ottima forma e dai vocalizzi quasi estremi di un altrettanto ispirato Plant, con il supporto ritmico sempre molto valido di Jones e 'Bonzo' Bonham.
Ma, l'album, ovviamente, non si limita soltanto a questa canzone pur straordinaria, ma anche da altri pezzi che confermano ancora le straordinarie capacità creative del gruppo, dal blues/rock di What Is And What Never Should Be, a The Lemon Song, rifacimento dell'originale Killing Floor di Howlin' Wolf, passando per la leggiadra Thank You, che sprizza ardore e delicatezza da tutti i pori, soprattutto per il contributo efficace offerto dal già citato poliedrico bassista Jones, qui all'organo Hammond con il suo tocco delicato, ma al tempo stesso, sinfonico al punto giusto, quasi a voler testimoniare la delicatezza di questa ragazza che viene qui cantata.Il seguito è rappresentato, inoltre, dalle secche note in pieno stile Hard Rock di Heartbreaker e Living Loving Maid (She's Just A Woman) e da Ramble On, in cui si assiste al contrasto tra la chitarra acustica e il ruggito di quella elettrica, suonate entrambe dallo stesso Page.Spazio alle sole percussioni viene, al contrario riservato alla famosa Moby Dick, composizione scritta interamente da Bonham e sovente usata nei loro concerti come il tipico 'jolly' della carte.Infine, la conclusione è rappresentata da Bring It On Home, rifacimento anch'esso in chiave Rock di un blues di Sonny Boy Williamson, riprodotto ovviamente con la loro solita energia.
-Un album davvero molto intenso, insomma, che ancora suscita verso chi lo ascolta il proverbiale 'sangue dalle orecchie' (citando una rivista, che diverso tempo fa aveva proposto una loro recensione proprio su questo album) e dal quale tutte le band sia famose (ad esempio, i Nirvana su dichiarazione del batterista di allora, ora membro dei Foo Fighters, Dave Grohl) che 'di provincia' si sono più o meno ispirati. Quindi, cos'altro dire: siano lodati i Led Zeppelin e quella timeless music, che sopravvive alla faccia degli anni che avanzano!! Alla prossima e sempre ROCK ON!!
 
 Tracklist: Whole Lotta Love / What Is And What Should Never Be / The Lemon Song / Thank You / Heartbreaker / Living Loving Maid (She's Just A Woman) / Ramble On / Moby Dick / Bring It On Home.