Jonny O' Riley Style

MIKE BLOOMFIELD, AL KOOPER, STEVE STILLS - SUPER SESSION (1968)


MIKE BLOOMFIELD, AL KOOPER, STEVE STILLS - SUPER SESSION (1968):  
   -Il 1968 è considerato un anno di svolta non solo dal punto di vista socio-culturale, ma ovviamente anche dal punto di vista più prettamente musicale: infatti, è proprio da questo periodo che si cominceranno a sviluppare nuove forme musicali, sulla scia delle jam-sessions di jazz e di blues e basate sulla commistione tra il blues/rock e l'psichedelia, 2 generi all'apparenza distanti tra loro, ma che trovano una delle loro massime espressioni in questo inappuntabile Super Session del 1968 che vede riunite per un unico, inimitabile album almeno 3 esponenti di spicco del Rock americano del tempo: il talentuosissimo chitarrista blues/rock Michael 'Mike' Bloomfield, ex-Paul Butterfield Blues Band (con l'amico/collega Elvin Bishop), il poliedrico tastierista/songwriter/compositore/produttore Al Koooper (ex-leader del gruppo jazz/rock Blood, Sweat & Tears) e il polistrumentista californiano Steve Stills, qui in qualità di chitarrista (e nel giro di 2 anni unito a Crosby e Nash, per dare vita all'omonimo gruppo, esordiente poi a Woodstock).  
  -E il risultato è per l'appunto questo lavoro davvero molto creativo con in primo piano le tastiere di Kooper, la chitarra sempre incisiva e a forte stampo blues di Bloomfield e coadiuvato, inoltre, dall'apporto del bassista Harvey Brooks (ex-sessionman per Dylan nel suo Highway 61 Revisited del 1965, al fianco dei 2 musicisti) e del batterista Eddie Hoh (ex del gruppo vocale californiano The Mama's And Papa's). In particolare, l'incipit viene affidato all'intensa Albert's Shuffle, impostata secondo la chitarra di Bloomfield, accompagnata dalla successiva Stop, cover di J.Ragavoy, caratterizzata da un buon ritmo di stampo funk. Buona la resa della cover di Curtis Mayfield, Man's Temptation, mentre l'apice della prima facciata è rappresentato dagli 8 minuti e oltre di His Holy Modal Majesty, dove gli assoli di chitarra si sovrappongono a quelli di tastiere ondioline ad opera dell'impeccabile Kooper.  
    -Al contrario, la seconda facciata vede il rimpiazzo di Bloomfield, messo fuori combattimento dall'insonnia, con il celebre Steve Stills, con conseguente cambiamento di stili musicali, a partire dalla cover in salsa country/rock della dylaniana It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry, seguita dall'psichedelica Season Of The Witch, miglior pezzo in assoluto dell'album, tratta dalla cover del menestrello scozzese Donovan (alter-ego British di Bob Dylan), della durata di quasi 13 minuti e cesellata dall'alternanza tra la chiatarra wah-wah di Stills e gli effetti psichedelici dell'organo Hammond. L'album si conclude con You Don't Love Me, molto simile per sonorità ad un qualsiasi pezzo di Hendrix e dall'interludio jazz/rock di Harvey's Tune che conclude degnamente un lavoro senz'altro importante con grande infuenza sul rock/blues che mano a mano verrà profondamente rivalutato negli anni successivi.Alla prossima e come di consueto ROCK ON EVERYBODY!!
 
   
    Tracklist: Albert's Shuffle / Stop / Man's Temptation / His Holy Modal Majesty / Really / It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry / Season Of The Witch / You Don't Love Me / Harvey's Tune.