Astral Night Reverie

Promesse da marinaio


Era una limpida notte estiva, avevo voglia di respirare l'aria salmastra del porto e passeggiai sul molo osservando le navi che vi erano attraccate, più tardi mi fermai ad un bar e lui era lì, al bancone: mi offrì da bere, mi raccontò di se e gli raccontai di me. Le ore passarono piacevoli e qualcosa successe tra di noi. Fummo attirati l'uno dall'altra come poli opposti di una calamita: scattò la scintilla.Aveva un fisico perfetto, corpo asciutto, muscoloso e abbronzato. Il naso, piccolo e aquilino, sovrastava labbra nate per baciare, i suoi occhi, verdi e profondi, erano incorniciati da riccioli d'oro.Percorrevo spesso i suoi lineamenti, lentamente, disegnando cerchi sul suo addome con la punta delle dita, risalivo lungo il torace, sfioravo il suo collo, il mento, fino a raggiungere, e soffermarmi a tracciare, il contorno della sua bocca.Mi attirava a se, sorrideva e iniziava a tessere la trama delle sue attenzioni con gesti sicuri ed esperti, senza timore degli angoli più nascosti del mio corpo e della mia anima. Mi faceva battere forte il cuore ogni sua parola per me, ogni suo sguardo, ogni suo bacio e carezza.Era un marinaio vanitoso e forte, le sue mani erano un velo di seta sulla mia pelle e io ero una corda sottile tra le sue braccia, flessibile ad ogni suo capriccio.Le giornate trascorrevano tra noi e la camera da letto: sessanta giorni che correvano veloci sui nostri corpi.Sessanta giorni fatti anche di parole dolci... "Nelle notti fredde sul ponte, guardavo la luna, ma in realtà cercavo una stella. Quella stella l'ho trovata sulla terra ferma e non in cielo." mi sussurrava tra un gemito e un sospiro, suggellando quella frase con un bacio. E quei "ti amo" facevano sprofondare il mio cuore nella sua anima, densa come miele.Mi innamorai e bevevo le giornate come se dovessero finire da un momento all'altro.Mi guardava, incantandomi; inseguiva su di me correnti e onde di carezze e baci; mi avvolgeva in se e, così, nuotavo nell'acqua cristallina del suo essere.Sessanta giorni e la sua nave doveva ripartire."Tra pochi giorni partirò" mi disse una notte nell'oscurità della stanza e il mio cuore sprofondò in acque altrettanto oscure e gelide. Quei tre giorni passarono in fretta, sapevo che l'alta marea doveva lasciare il posto alla bassa.Lui era lì sul molo, pronto a partire, con le sue poche cose in una sacca ai suoi piedi. Mi abbracciava e baciava parlandomi. "Tornerò da te, stella", fu la sua promessa, e la nave lo inghiottì per sempre. La promessa di quegli occhi verdi era soltanto il tentativo di addolcire un complesso addio.Chissà a quante sirene aveva arso, e poi spento, il cuore.Chissà quante stelle aveva afferrato, legandole alle sue dita solo per la durata di un sogno.