Astral Night Reverie

Fears


Tornata a casa con un treno notte, Mya si tolse gli abiti strada facendo dall'ingresso del suo appartamento alla camera da letto, non indossò nemmeno il pigiama ma si tuffò direttamente sotto le coperte.Si sentiva distrutta: alla mostra di Michael molti quadri parlavano della loro storia d'amore e aveva capito che tutto ciò che avevano provato insieme, e lei stessa, erano stati fonte di forte ispirazione artistica. Lui non le aveva mai permesso di guardare in anticipo i suoi quadri, quindi non era preparata a rivivere i momenti più belli del loro rapporto, nè immaginava nulla.Immersa in queste riflessioni, iniziò a pensare a un quadro che non era riuscita a capire ma che le ricordava qualcosa che ancora gli sfuggiva: un davanzale, della neve e un uomo riflesso nel vetro della finestra.Fu un lampo che attraversò la sua mente quando all'improvviso capì: in fretta e furia scese dal letto e andò alla scrivania, prese una busta dal cassetto, andò a sedersi sul davanzale della finestra e rilesse la lettera che Michael le aveva scritto poco dopo essersi lasciati."Amore mio,Seduto alla scrivania guardo fuori dalla finestra e vedo fiocchi candidi cadere dal cielo e imbiancare il davanzale. Mi chiedo che cosa stai facendo adesso... guardo l'orologio e capisco che sei quasi arrivata qui in ufficio. Immagino come, infreddolita, ti stai stringendo nel cappotto, sistemando un attimo i capelli e poi affondando le mani guantate in tasca...Mi sarebbe piaciuto essere un raggio di sole che, penetrando le coltri di nubi cariche di neve, giunge a baciarti il viso; mi sarebbe piaciuto essere il cappotto che indossi, per stringermi attorno al tuo corpo e scaldarti fin dentro l'anima.Accendo il computer e, mentre lui borbotta per accendersi, vado a pendere lo schedario sul quale devo lavorare e due caffè al distributore, anche lui borbotta.Tornato in ufficio metto uno dei caffè sulla tua scrivania.Ora ti vedo entrare ed è come se fossi già stanca: appendi il cappotto, la sciarpa e la borsa all'appendiabiti e vai alla tua postazione; guardi il caffè e mi mormori un grazie senza guardarmi, ti sorrido e torno a lavorare.Vedi, nonostante hai deciso che la nostra storia finisse, al mattino ho mantenuto la stessa abitudine di pensare a te e farti trovare un caffè caldo e un sorriso ad accoglierti per farti rendere conto che sono sempre la stessa persona che conosci da quando lavori al mio fianco.Quanto vorrei che pensassi seriamente che la vita può essere bella anche per te... Quanto vorrei che fossi felice e non rinchiusa nella tua gabbia buia.Da sempre so che sei una persona molto confusa e indecisa, ma fidati: io non voglio farti del male. Ho capito che sei spaventata, che hai cercato una scusa qualunque per mettere fine a un amore che stava diventando sempre più forte. Hai avuto paura che poi un giorno qualcosa o qualcuno avrebbe potuto separarci, o che l'amore avrebbe potuto spegnersi, o che tu non fossi all'altezza di tutto. Nelle orecchie mi risuonano ancora le tue parole "E' uno sbaglio stare insieme".Dammi una possibilità, dammi il modo di dimostrarti che l'amore è la cosa più bella che possa esistere, l'unica cosa in grado di renderci pieni di vita.Voglio stringerti tra le mie braccia per sempre, voglio che la mia famiglia sia anche la tua e costruirne una insieme in un nido perfetto da chiamare "Casa".Voglio affrontare con te tutte le paure che hai, ma credo di aver capito di cosa si tratta, la tua è paura di amare. Anche io ne ho una, che in questi giorni è diventata realtà, la mia paura è quella di perderti.Torna con me Mya.Tuo, Michael"