Astral Night Reverie

Carl


Abituarsi presto al nuovo ritmo lavorativo non era tanto facile, ma avevo bisogno di non pensare a mia sorella e al nostro rapporto fraterno spezzato.Mary si divertiva a chiamare le mie assistenti "gatta morta" e "cucciolo spaesato" e mi chiedeva spesso se avevo qualche preferenza.Il fatto era che Cathie, ovviamente, aveva bella presenza e si prendeva cura di me e dei clienti portandoci tazze di te e caffè, a volte dolcini, ordinando tutto da una pasticceria all'angolo, il suo motto era che le persone di classe non vanno d'accordo con la "robaccia delle macchinette"; mentre Julia era sempre operativa informaticamente e teneva in ordine la mia agenda, i miei archivi e le mie carte in generale, in maniera impeccabile, era sempre gentile e disponibile.Sul fronte relazionale con i clienti, invece, se capitava dovessero aspettare, Cathie li ammaliava civettuola, ma anche Julia era capace di intrattenerli facendo distendere i loro nervi con discorsi che li distraevano dagli affari e rendevano piacevole l'attesa.Grazie a Cathie, il mio ufficio venne spesso popolato da colleghi che volevano ammirare quello spettacolo di donna, e da colleghe o loro assistenti, che non perdevano occasione per fare pettegolezzo sulle sue scollature e gambe scoperte.***Avevo appena concluso l'incontro con un cliente, aprii la porta del mio ufficio e trovai seduto sul divano Carl, un collega che lavorava spesso con me, chiacchierare allegramente con Cathie, appollaiata su un angolo della scrivania: gambe sapientemente accavallate ad accorciare la gonna per scoprire parte della coscia; mani raccolte a cingere le ginocchia; testa leggermente inclinata per creare una cascata bionda su un lato del viso; sorriso sensuale e accondiscendente per compiacere Carl. Appena vide la porta aprirsi del tutto, Cathie elegantemente unì le gambe e scese dal suo trono come se la civetteria fosse il suo vero mestiere, guardò il cliente e, sorridendogli affabile, lo accompagnò alla porta.La povera Julia, che stava ricopiando al pc dei documenti, era paonazza in volto, visibilmente a disagio difronte alla sfacciataggine della collega.Intanto, Carl aveva fatto ritorno dal suo viaggio momentaneo nel mondo dei sogni e, ripreso contegno, si avviò nel mio ufficio; appena mi chiusi la porta alle spalle si girò di scatto verso di me, chiuse gli occhi per un secondo e scosse lievemente la testa prima di aprir bocca "Quella donna è una bomba!""Non è la prima volta che la vedi""Si, ma ogni volta mi fa lo stesso effetto... tu che ne dici? Terrai lei, vero?""Non ho ancora deciso e non saranno le sue doti fisiche a influenzarmi""Andiamo! Alex, guardami, se già non lo fai, anche tu vorresti portartela a letto!""Ammetto che è una bella ragazza, ma siamo qui per lavorare... ciò che dovremmo fare io e te, adesso"Ci accomodammo alla mia scrivania e ci immergemmo nel lavoro.