Astral Night Reverie

Cathie


La giornata era stata piena di incontri lunghissimi, avevo per le mani due grandi affari che non dovevo assolutamente lasciarmi sfuggire, anche se non era il caso di farli (visti i miei ultimi fallimenti) volevo provare lo stesso, era una sfida. Julia e Cathie si erano trattenute qualche minuto più del solito, mentre chiudevo l'ufficio dissi loro di tornare a casa, io avrei dovuto far rapporto a Mr Honney su alcune questioni. Ci misi dieci minuti e poi scesi al parcheggio per recuperare l'auto e tornarmene finalmente a casa.Ad aspettarmi c'era una donna: tailleur gonna, caschetto biondo, Cathie. La guardai accigliato e sorridente "Grazie, ma la mia auto ha l'antifurto satellitare, non c'era bisogno che la sorvegliasse"Rise alla mia battuta "Mi scusi Mr Neri, non volevo interromperla nella sua riunione con Mr Honney, potrei chiederle un favore?"Certo""Purtroppo ho perso la metro, non sa che seccatura sia stato per me, e la prossima passerà tra un'ora e odio attendere, e perdere, tutto quel tempo! Volevo chiederle se può darmi un passaggio" me lo chiese assumendo un tono dispiaciuto ma allo stesso tempo sensuale e portandosi una ciocca dietro l'orecchio."Certo, salga pure""E' sicuro? Non vorrei darle fastidio"***La accompagnai a casa seguendo le sue istruzioni, più dettagliate di quelle di un navigatore satellitare. Era una donna precisa, infallibile, lo dimostrava dall'aspetto e dal modo di fare. La sua arma vincente, tra le altre, era il saper usare sapientemente un tono di voce carezzevole ma che non ammetteva rifiuti o repliche. Lo stesso tono che usò con me quando fermai l'auto davanti casa sua "Mr Neri, le sono grata, è stata una giornata pesante, entri per bere un bicchiere di vino, è il minimo che possa fare per ringraziarla del disturbo""Devo guidare, non è il caso""Allora un bicchiere di tè ghiacciato, mi offendo se non accetta"Accettai.***Cathie aveva una casa raffinata, arredata con gusto in stile moderno e ogni mobile ed oggetto sembravano estremamente costosi e provenienti direttamente da mostre all'avanguardia ed esclusive. Mi fece accomodare su un divano di pelle bianchissima con sopra cuscini neri di cachemire sparpagliati con finto disordine, non prima di avermi "obbligato" a togliere la giacca ed essere sparita in cucina dicendo di mettermi a mio agio.Tornò con due flute di vino bianco, me ne porse uno e si accomodò anche lei sul divano, a qualche decina di centimetri di distanza da me. Aveva tolto la giacca."Preferisco non bere alcool prima di guidare""Ma un bicchiere non è nulla. Si rilassi" disse, iniziando a sorseggiare il suo e sfilandosi distrattamente le scarpe.Discorremmo di come mi trovavo a New York e di alcune sue vacanze in Italia.Ritornò in cucina a riempire di nuovo i flute. Quando tornò li appoggiò sul tavolino davanti al divano "Mr Neri, le spiace se mi metto comoda?" aveva usato ancora quel tono sensuale, la sua era un'affermazione travestita da domanda. Si tolse la gonna lasciandola scivolare lungo le gambe fino al pavimento, si inginocchiò sul divano, un ginocchio a contatto con la mia coscia, sbottonandosi la camicetta e chinandosi sul mio collo.