Lost in a book

Hunger Games, di Suzanne Collins


 "Qui sogna dolci sogni che il domani farà avverare, qui è il luogo in cui ti voglio amare.""Mi offro volontaria, mi offro volontaria come Tributo". Quando Katniss Everdeen urla questa frase sa già che non potrà tornare indietro. E' il giorno della Mietitura e anche nel Distretto 12, come in ogni altro Distretto di Panem, vengono sorteggiati un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni perché partecipino agli Hunger Games, un reality show che prevede che i concorrenti vengano gettati in un'Arena, dove combatteranno fino alla morte. Vincerà uno solo, quello più bravo, quello più forte, quello più furbo. Quello che si guadagnerà il favore del pubblico. Katniss si è offerta volontaria al posto di sua sorella Prim, anche se sa di non avere molte chance...Hunger Games è un romanzo che può essere inserito nel filone fantascientifico, pur possedendo diversi elementi che sono tipici di una storia "young adult". E' scritto con uno stile scorrevole, poco impegnativo, diretto, ma, nonostante qualche ingenuità nella trama, non posso negare che sia coinvolgente. Dà assuefazione. E' adrenalinico e anche imprevedibile. Un libro che, in qualche modo, sa anche analizzare una società totalmente in balia di un terribile reality inventato solo per punire, una società disposta a sacrificare delle persone per lo spettacolo, per fare audience. Capitol City, la città che organizza il gioco, è ricca e sfavillante, cosa che contrasta con la miseria di certi Distretti, come il 12, il Distretto della protagonista. Molto bello. E' il primo di una trilogia, quindi molte domande sono lasciate senza risposta.