Lost in a book

Non è un paese per vecchi, di Cormac McCarthy


 Lungo il confine fra Texas e Messico: Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si ritrova in un campo disseminato di cadaveri e, cogliendo al volo un'occasione, ruba ad uno di essi una cartella piena di soldi. Dopodiché fugge. Lo inseguono lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non accetta la ferocia del presente, e Anton Chigurh, un assassino munito di un'arma micidiale. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo raggiungerà per primo...Portato sul grande schermo dai fratelli Coen, Non è un paese per vecchi intreccia abilmente i destini di tre uomini: uno di loro (Moss) ha rubato dei soldi spinto dal desiderio di cambiare la propria vita; il secondo (Anton) è il male assoluto, la violenza cieca ed incontrollabile che impregna il confine fra Texas e Messico, la crudeltà che distrugge tutto ciò che incontra. Il terzo (Bell) è un uomo mosso da un ferreo codice d'onore, il vecchio in un paese che non è più per vecchi, come recita il titolo. E tutti e tre sono tremendamente realistici, come lo sono i personaggi marginali. In un crescendo di suspance e violenza (intervellata dalle rassegnate riflessioni dello sceriffo, che diventano uno strumento per porsi delle domande sul significato dell'esistenza umana), i tre protagonisti scappano e inseguono, tentano di sopravvivere in un mondo in cui solo gli spietati sopravvivono, un mondo che ha abbandonato i vecchi valori, preda di una ferocia sconcertante. Libro decisamente cinematografico, per via dei dialoghi secchi ed incisivi, scritto tramite uno stile asciutto e diretto, che ha qualcosa di tragico ed implacabile, come il destino di Moss e dei suoi inseguitori