Lost in a book

L'ultimo sopravvissuto, di Sam Pivnik


"Quello che voi leggerete una, magari due volte in questo libro è ciò che io rivivo ogni giorno e ogni notte della mia vita. Non è una lamentela. Non lo faccio per essere compatito. E' un fatto... La Shoah c'è stata" (Sam Pivnik)E' vero. Noi sappiamo che la Shoah c'è stata. Quanti libri abbiamo letto sull'argomento? Quanti film e documentari abbiamo visto? Tanti. Eppure la storia di Sam Pivnik, ebreo polacco nato nella cittadina di Bedzin e attualmente impegnato in campagne per il recupero della cultura ebraica in Polonia, è una storia terribile, che sconvolge ed emoziona, che non vuole essere melensa o suscitare pietà, ma racconta solo ciò che è accaduto, ciò che Pivnik ha provato.E' la vicenda di un ragazzino costretto a lasciare il luogo in cui è cresciuto per entrare nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove tutta la sua famiglia, eccetto il fratello Nathan, troverà la morte nelle camere a gas. E' la vicenda di un giovane che subisce umiliazioni e soprusi, ma sopravvive, lotta con tutte le sue forze. Affronta la terribile marcia della morte nel rigido inverno polacco e il bombardamento, da parte della RAF, della nave Cap Arcona, sulla quale le SS in fuga avevano imbarcato centinaia di prigionieri. Sam Pivnik ce l'ha fatta e ha deciso di raccontare la sua discesa nell'inferno nazista. Narrato con semplicità e spietatezza, L'ultimo sopravvissuto scaraventa chi legge in quell'orrore, trasmettendo emozioni che sono incredibilmente vivide e palpabili. Da leggere, perché non è soltanto il racconto dell'incubo vissuto nel lager, ma anche quello di una fuga e di come, nonostante tutto, Pivnik sia riuscito a ricostruirsi una vita.