Lost in a book

Proibito, di Tabitha Suzuma


Avete presente quando un libro vi coinvolge talmente tanto da essere disposti a leggerlo anche su un autobus affollato, prendendo a gomitate la gente che vi circonda? Avete presente quando una storia vi risucchia al punto tale che finite col perdere la fermata della metro?Ecco. Proibito della Suzuma, una scrittrice anglo-giapponese che ha esordito in Italia proprio con questo libro, ha avuto il suddetto effetto sulla sottoscritta. La mia biblioteca lo cataloga come un romanzo per ragazzi (15-16 anni); certo, lo stile è leggero, scorrevole, diretto e senza troppe lungaggini, adatto ad un pubblico giovane, ma credo sia apprezzabilissimo anche da un lettore adulto; le tematiche trattate sono piuttosto forti, alcolismo e, soprattutto, l'amore incestuoso, quell'amore dolce ed intenso, anche se perdutamente sbagliato, che lega Lochan a sua sorella Maya. Nel complesso, sembra una storia deprimente e che può lasciare interdetti, ma la Suzuma la racconta con una delicatezza tale da farti rimanere di stucco; incolla alle pagine e ti emoziona. Lochan Whitley, il protagonista maschile, mi piace, perché un po' mi ricorda me stessa; il disagio che prova quando è in presenza di estranei, la sua incapacità di esprimere ciò che sente, la sua malinconia lo rendono tormentato e molto umano. E' facile immedesimarsi in lui.Un romanzo semplicemente, intensamente bello.