Creato da sthefano il 13/05/2008
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 17 Giugno 2008 da sthefano


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Sette
missioni, 12 pagine, poco più di 3.600 parole per descriverle: formule,
soluzioni, progetti in gran parte noti e che comunque si collocano in continuità
all'interno del percorso e della proposta di governo del centrodestra fin dagli
anni del primo governo Berlusconi. I "magnifici 7" punti di programma
sono: rilanciare lo sviluppo; sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro;
più sicurezza, più giustizia; i servizi ai cittadini: sanità, scuola,
università, ricerca, cultura e ambiente; il Sud; il federalismo; un piano
straordinario di finanza pubblica. La leva fiscale viene richiamata in due
"mission", quella dedicata al rilancio dello sviluppo e quella per il
sostegno a famiglia e giovani.



SVILUPPO. Detassazione degli straordinari, premi e incentivi legati alla
produttività, detassazione progressiva della tredicesima, un'azione sull'Iva
(versamenti solo a fattura incassata, rimborsi entro 60-90 giorni, progressiva
abolizione di quella sul turismo), nonché una progressiva abolizione dell'Irap.
Del capitolo rilancio fanno parte anche le infrastrutture (si ripropongono la
legge obiettivo e le grandi opere a partire da Ponte sullo Stretto e Tav) e
capitoli sono dedicati al tema rifiuti (con la promozione di raccolta
differenziata e la realizzazione di termovalorizzatori), al rilancio del
trasporto aereo, e alla partecipazione ai progetti nucleari europei. Altri
punti forti della 'mission-rilancio' sono legge Biagi e sicurezza sul lavoro,
liberalizzazioni, sostegno al 'made in Italy', riorganizzazione e
digitalizzazione della pubblica amministrazione.



FAMIGLIA E GIOVANI. Il punto di forza è "meno tasse": eliminazione
dell'Ici sulla prima casa, introduzione progressiva del quoziente famigliare,
abolizione delle tasse di successione e sulle donazioni reintrodotte da Prodi,
progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del pil, lotta
all'evasione, progressiva tassazione separata dei redditi da locazione.
All'emergenza abitativa, peraltro, viene dedicato un intero capitolo dal titolo
"una casa per tutti" che, come già era emerso, prevede un "piano
casa" per la costruzione di alloggi, riduzione dei mutui, piano di riscatto
degli alloggi pubblici, una legge obiettivo per le zone urbane svantaggiate.
Altri punti di forza: reintroduzione del 'bonus bebe', riduzione dell'Iva sui
prodotti per l'infanzia, interventi per la scuola, aumento delle pensioni più
basse, stabilizzazione del 5 per mille, no a leggi che favoriscano forme di
eutanasia. Per i giovani, in particolare, si pensa a un periodo di 'no tax' per
le nuove iniziative imprenditoriali giovanili, ma anche a garanzie pubbliche
per il "prestito d'onore" e un "bonus locazioni".



SICUREZZA E GIUSTIZIA. Aumento delle risorse e maggiore presenza delle forze
dell'ordine sul territorio, no a sanatorie dei clandestini, apertura di nuovi
Cpt, conferma della Bossi-Fini, lotta al terrorismo interno e internazionale,
tutela dell'ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari
"disobbedienti" e aumento delle pene per i reati di violenza contro
le forze dell'ordine. Più giustizia: riforma dei codici, giusto processo;
aumento delle risorse; certezza della pena; inasprimento delle pene per i reati
di violenza sui minori e sulle donne; costruzione di nuove carceri;
rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura; limitazione
dell'uso delle intercettazioni al contrasto dei reati più gravi; divieto della
diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni, con pesanti sanzioni a
carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione; riforma
della responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati;
completamento della riforma del Codice di Procedura Civile.



SERVIZI AI CITTADINI. Sanità: eliminazione delle liste d'attesa; rinnovo
tecnologico e nuove strutture ospedaliere; trasparenza nella scelta dei
manager; revisione della legge 180 per il trattamento sanitario obbligatorio
dei disturbati psichici; attuazione della legge contro le droghe. Scuola,
ricerca e università: rilancio delle '3 I' (inglese, impresa, informatica);
difesa della lingua e della cultura italiana; aiuto agli studi per i
meritevoli; aumenti agli insegnanti più capaci; trasformazione in Fondazione
delle Università, competizione tra atenei; detassazione degli utili reinvestiti
in ricerca ed innovazione; legge quadro per lo spettacolo dal vivo; promozione
delle "cittadelle della cultura e della ricerca". Ambiente: "5
per mille" per l'ambiente;legge obiettivo per il patrimonio culturale e il
paesaggio; valorizzazione del territorio; strumenti di tutela del suolo e delle
acque; aggiornamento della legge per la caccia.



SUD. Il programma prevede un piano decennale straordinario per le
infrastrutture; "leggi obiettivo" speciali su turismo, beni
culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli
di eccellenza per la ricerca e l'innovazione; riconversione dell'industria
chimica pesante alle nuove tecnologie; pieno e tempestivo utilizzo dei fondi
comunitari attraverso nuove intese istituzionali; realizzazione della Banca del
Sud; federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo; contrasto
alla criminalità organizzata e piano sicurezza.



FEDERALISMO. Il Pdl propone l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione
sul federalismo fiscale, con l'approvazione delle norme approvate dalla
Lombardia; garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di
capacità fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra
solidarietà ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le
regioni con una minore evasione fiscale.



FINANZA PUBBLICA. Un un piano straordinario da completare nell'arco dell'intera
legislatura. La realizzazione è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali: il
vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia; il
vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo; il vincolo costituito
dall'attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani. "In questi
termini - si legge nel documento - gli interventi attuativi del presente
programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in
funzione dell'andamento dell'economia e nel rispetto dei criteri di rigore
nella gestione del bilancio pubblico. Non facciamo e non promettiamo miracoli.
In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo
dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l'obiettivo
di contrasto e di recupero dell'evasione fiscale. Il nostro impegno sarà
all'opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte
eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo
della politica e dell'apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili)".

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 17 Giugno 2008 da sthefano


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10/5/2008 (12:30) -
VERIFICA DEI CONTI


Tremonti:
"Non c'è nessun tesoretto"


Il ministro
dell’Economia:«I conti

pubblici non sono buoni. Sacrifici

per banche e petrolieri». Su Alitalia:

«Impegno per una soluzione italiana»


ROMA

Non c’è nessun tesoretto. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, lo dice
chiaramente all’indomani della sua investitura al governo, ma tranquillizza
anche gli italiani: i sacrifici non li faranno «i poveri» ma «le banche e i
petrolieri».



Le priorità del governo

Tremonti indica le priorità dell’agenda economica che saranno sul tavolo del
prossimo Consiglio dei ministri in programma a Napoli nella settimana tra il
19 e il 25 maggio: azzeramento dell’Ici, decreto sulla sicurezza,
detassazione degli straordinari e infine anche un intervento sul caro-mutui.
Nella lista dei temi caldi da affrontare subito c’è anche Alitalia:
«Cerchiamo una soluzione italiana e fondamentalmente privata», ha spiegato il
ministro. Tremonti, nel corso della registrazione di "In Mezz’ora"
di Lucia Annunziata, ha dunque confermato che l’abolizione dell’Ici sarà uno
dei primi provvedimenti del nuovo Governo.



«L'economia va male»

Si parla di un decreto, anche se il ministro spiega di chiamarlo così «perchè
si deve agire di colpo e di fretta». Altra priorità in arrivo a Napoli sarà
la detassazione sugli straordinari, su cui si aprirà a breve un confronto con
i sindacati: «Dovremo discutere, penso che dalle due parti ci sia una logica
di dialogo costruttiva». Non mancherà poi il decreto sulla sicurezza e, in
futuro, un passo sul fronte caro-mutui. Non c’è nessun tesoretto, però, a cui
ricorrere per far fronte ai primi interventi: «Guardando i numeri, Tesoretto
zero», ha spiegato il ministro senza mezzi termini. «L’andamento delle
entrate - ha detto - non è buono». E ha precisato: «L’economia va male, e non
perchè da gennaio è ripartita l’evasione».



Bersani: «Il tesoretto? Lo vedremo presto»

Non è però d’accordo l’ex ministro Bersani: «La questione è molto semplice.
Se i soldi ci sono, molto presto faranno quello che hanno annunciato e cioè
la detassazione degli straordinaria e l’ abolizione della metà dell’Ici
(visto che l’altra metà l’ abbiamo gia abolita noi). Viceversa - commenta
l’ex ministro dello Sviluppo Economico ed attuale ministro "ombra"
dell’ Economia - se i soldi non ci sono, Tremonti dovrà ridurre di 4 mld la
spesa corrente. Quindi - conclude - vedremo molto presto se il tesoretto c’è
o non c’e». L’ex segretario di Rifondazione Franco Giordano accusa: «Non
c’erano dubbi che la destra appena insediata al governo avrebbe rapidamente
dismesso ogni ipotesi di redistribuzione».



«I sacrifici non li faranno i
poveri ma le banche e i petrolieri»


Riguardo a una verifica dei conti del Governo Prodi, che «purtroppo non sono
buoni», Tremonti ha precisato che sarà chiesta «agli istituti nazionali e
internazionali una valutazione aggiornata. Nei documenti europei c’è la
parola rischio su tante voci, noi chiederemo di valutare i numeri di chiusura
del 2007 e anche quelli in corso nel 2008». A "farsi carico" di una
economia in difficoltà, però, assicura Tremonti, non saranno «i poveri».
Piuttosto «qualche sacrificio lo devono fare le banche e i petrolieri. 
Un sacrificio è previsto per le banche, ossia pagare qualche cosa in più di
tasse se non si fanno pagare di meno i mutui, e un sacrificio lo farà chi
incassa la rendita petrolifera». Su Alitalia la linea indicata da Tremonti è
quella ribadita in campagna elettorale: «L’impegno è per una cordata
italiana, molti imprenditori si sono impegnati su questo. Il rischio per la nostra
economia e il nostro turismo che Alitalia andasse a un concorrente straniero
è stato evitato».


 
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