La semiseria storia del mondo oggi tratta della fondazione di Roma e della prima "appendice dotta" su Iliade e Odissea.ROMOLO E REMO (753 a.C.)Remolo non pervenuto.Il cliché dei gemelli antagonisti nasce da qui, anzi da Marte (dio della guerra) e Rea Silvia (vestale), i genitori. Il perfido Amulio, usurpatore del trono del fratello, costrinse la di lui figlia Rea alla castità per evitare la successione con un nipote maschio. Rea Silvia di nipoti gliene diede 2, Amulio la arrestò e condannò i neonati alla morte. Come insegnano Mosè e Biancaneve mai fidarsi di servi mal pagati, i gemelli chiusi in una cesta vennero affidati alle correnti del Tevere, che li salvò. La lupa li trovò e li allattò finché il pastore Faustolo li adottò.Si dice che la vera lupa fosse la moglie del pastore, Acca Larenzia, un bel caratterino e forse anche un po' mignotta. Facile bersaglio dei politically correctors specifico che "lupa" pare derivi da "lupanare", antico bordello.La leggenda dei gemelli fondatori di Roma è raccontata da Livio in Ad urbe condita e da Plutarco ne Vita di Romolo in maniera sostanzialmente identica. I due "pischelli" cresciuti e informati della loro origine tornano a casa, ad Alba Longa regno del perfido zio Amulio, lo smascherano e restituiscono la corona al nonno Numitore . Ottengono da lui il permesso di fondare una nuova città e si appostano su due colli sulle rive del Tevere: Il Palatino e l'Aventino. Romolo scelse il primo e lo fortificò di mura, Remo il secondo e aspettò un presagio per confermare la buona scelta. Pare che il segno divino arrivò in forma di avvoltoi su entrambi i colli e l'acclamazione del leader fu assai problematica. Remo decise di espugnare le mura del Palatino, Romolo si arrabbiò, scoppiò la rissa e Remo ci rimise le penne.Roma nacque con un fratricidio. APPENDICE DOTTA: ILIADE E ODISSEA (720 a.C.)
Dalle Piramidi a Fantasia (2)
La semiseria storia del mondo oggi tratta della fondazione di Roma e della prima "appendice dotta" su Iliade e Odissea.ROMOLO E REMO (753 a.C.)Remolo non pervenuto.Il cliché dei gemelli antagonisti nasce da qui, anzi da Marte (dio della guerra) e Rea Silvia (vestale), i genitori. Il perfido Amulio, usurpatore del trono del fratello, costrinse la di lui figlia Rea alla castità per evitare la successione con un nipote maschio. Rea Silvia di nipoti gliene diede 2, Amulio la arrestò e condannò i neonati alla morte. Come insegnano Mosè e Biancaneve mai fidarsi di servi mal pagati, i gemelli chiusi in una cesta vennero affidati alle correnti del Tevere, che li salvò. La lupa li trovò e li allattò finché il pastore Faustolo li adottò.Si dice che la vera lupa fosse la moglie del pastore, Acca Larenzia, un bel caratterino e forse anche un po' mignotta. Facile bersaglio dei politically correctors specifico che "lupa" pare derivi da "lupanare", antico bordello.La leggenda dei gemelli fondatori di Roma è raccontata da Livio in Ad urbe condita e da Plutarco ne Vita di Romolo in maniera sostanzialmente identica. I due "pischelli" cresciuti e informati della loro origine tornano a casa, ad Alba Longa regno del perfido zio Amulio, lo smascherano e restituiscono la corona al nonno Numitore . Ottengono da lui il permesso di fondare una nuova città e si appostano su due colli sulle rive del Tevere: Il Palatino e l'Aventino. Romolo scelse il primo e lo fortificò di mura, Remo il secondo e aspettò un presagio per confermare la buona scelta. Pare che il segno divino arrivò in forma di avvoltoi su entrambi i colli e l'acclamazione del leader fu assai problematica. Remo decise di espugnare le mura del Palatino, Romolo si arrabbiò, scoppiò la rissa e Remo ci rimise le penne.Roma nacque con un fratricidio. APPENDICE DOTTA: ILIADE E ODISSEA (720 a.C.)