FONDALI

Perdasdefogu, che nome difficile!


Riporto l'incipit della mia sceneggiatura del 2007 intitolata "Alastor - Il segreto di Perdasdefogu", scritta per la AFA Film e presentata al Ministero (bocciata!)     Leo ha 30 anni e da dodici gira il mondo. E’ un sottufficiale di Marina impegnato nelle missioni di pace all’estero. Da dieci anni non tornava a casa sua, sulla costa occidentale della Sardegna. Per questo non ricorda le mosse del s’istrumpa, tradizionale lotta sarda, e si fa battere da Gavino. I  due si stanno allenando sopra un’altura a picco sul mare come facevano da ragazzi.Leo ha ancora la faccia da ragazzo, è bello, atletico, cerca di ricordare quali erano le astuzie per battere l’avversario. Rivede suo padre che, orgoglioso di lui, gli insegnava le prese e la giusta leva sulle gambe. Gavino lo atterra due volte e Leo decide di cambiare gioco, ha dimenticato il s’istrumpa ma ha appreso lotte e tecniche ben più micidiali. Gli hanno insegnato che la pace ha bisogno di forza.Con una mossa appresa durante i duri allenamenti nei reparti speciali, questa volta vince lui.Una figura a cavallo osserva la scena, e Leo, accecato dal sole e dalla polvere, ci mette un po’ a scorgere sopra il cavallo bianco una bellissima ragazza bionda. Incrociano gli  sguardi. Un attimo, poi la ragazza sperona il cavallo e si allontana veloce.Leo chiede all’amico chi sia e Gavino gli risponde che è un’olandese del centro di ricerca. L’équipe medica s’è stabilita  in paese da qualche tempo per studiarne gli abitanti.Leo ha la sensazione che quell’incontro cambierà la sua vita e si ripromette di cercare di scoprire qualcosa di più.I due amici si tuffano dalla scogliera e nuotano sott’acqua , attorniati da guizzanti pesci colorati e florida vegetazione che si muove ondeggiando lentamente.Leo nota qualcosa di strano. Anche se in debito di ossigeno si avvicina: la tana di una cernia appare tra le rocce fra un ammasso di alghe, Leo le scosta e si accorge di una grande massa metallica nascosta: un  relitto. Mentre si sofferma  sradicando la vegetazione marina improvvisamente in superficie si staglia  la sagoma di un grosso motoscafo. Leo e Gavino riemergono. Sul motoscafo due uomini di quarant’anni, massicci, Viggo ed Ernest, uno biondo, l’altro rasato, si stanno preparando per un’immersione. Entrambi portano al collo delle catenine con medaglietta militare.Gavino , che li conosce , li saluta amichevole nel suo inglese incerto, sono turisti americani appassionati di  pesca subacquea, dice. Leo non se li fila e si allontana a larghe bracciate verso la costa.La jeep con Gavino alla guida percorre le strade dell’interno. Leo sta parlando del relitto appena scoperto e Gavino , che sin da ragazzo fantasticava di ricchi ritrovamenti ritiene che stavolta potranno finalmente diventare ricchi. Leo lo prende in giro  ma Gavino , serio , si fa promettere che quello resterà un loro segreto, non come quella volta che da ragazzi Leo confidò a suo padre il ritrovamento di un’anfora che … finì diritta nelle mani del Maresciallo! “Parola!” dice sornione Leo “Sì, di marinaio!” ironizza Gavino. Non l'ho letto (lo farò) ma la sinossi del nuovo romanzo di Carlotto intitolato "Perdas de Fogu" mi ha incuriosito. C'è qualcuno che ha letto il libro o conosce quei luoghi?