FONDALI

E adesso - sorry - parlo un po' di me


Mi rendo conto che sul blog sto raccogliendo frammenti di cose, mi rappresentano, o meglio rappresentano il mio pensiero politico, ma forse non danno un quadro di me come persona. Non che senta la necessità di chiarire a me stesso chi sono (visto che il blog è una specie di diario "aperto" non certo una vetrina... o perlomeno non più una vetrina dacché non ho più niente da vendere...) ma forse è giunto il momento di fare un check-up del mio reale apporto nel sociale.Dico "necessità", perché potrebbe sembrare che io sia uno di quelli che si lamenta rimanendo alla finestra a guardare. Non mi pare sia così.Innanzitutto il mio romanzo che da il titolo al blog "Fondali" per quanto abbia venduto circa 300 copie, non ha risollevato le sorti del piccolo editore trentino che lo pubblicava, e che infine ha chiuso, né ha fatto di me un intellettuale. Del romanzo non c'è più traccia, nemmeno su IBS... solo qualche rimasuglio di critica in webpages d'archivio.Era un romanzo politico, ebbene lo confesso, mascherato da thriller con una scrittura accattivante, il suo scopo era quello di denunciare il marciume del potere, un potere di periferia (la corte di un politico locale che designa dirigenti sanitari su spinta delle proprie amanti... e questo nel 2005, a due anni dal caso Mastella, per dire!), non per questo un potere meno squallido e spietato.Sono poi passato a fondare un'associazione di quartiere. Iniziare dal basso? Ebbene sia! Mi sono occupato di qualche numero del nostro foglio informativo che girava in 2.500 copie, poi per dissidi ho ceduto lo scettro. Da allora mi sono occupato di cucire qualche strappo fra i pochi volontari spesi alla causa comune, di partecipare alle lotte civiche e alla suddivisione degli spazi pubblici (scuole e palestre), di iscrivere me e altri al Codacons per iniziare una battaglia legale contro chi per anni (ormai siamo al quinto) ci ha riempito di promesse... Insomma, vedremo!La cosa di cui vado particolarmente fiero è però il mio corso d'informatica over 60. Otto persone non più giovanissime, a digiuno di computer e di Internet stanno per essere educate da me a gestire le potenzialità della rete. E' chiaramente una strategia: voglio affrancare più gente possibile dalla trama delle televisioni. Voglio renderli indipendenti riguardo l'informazione e vorrei che si aprisse a loro un mondo in cui anche la solitudine trovasse conforto (un po' come succede anche con me, in più di qualche serata...).Fa il paio con le mie precedenti opere di volontariato presso un'associazione che si occupava di disagio sociale. Ho redento all'italiano e alla storia un paio di pischelli, refrattari alle materie. E ho così riscoperto il piacere (e la gratificazione) dell'insegnamento.Ora mi chiedo se vista la mia tendenza ad essere personaggio politicamente coinvolto io non debba aspirare a qualcosa di più... Me l'ha fatto pensare Beppe Grillo parlando della "carta di Firenze" di prossima presentazione. I famosi Comuni a 5 stelle. Se non fosse per la scarsa fiducia che ripongo nei Meet-up - in particolare in quello romano che ho frequentato un po' e me ne sono allontanato a gambe levate! -. Da notare che sto sostenendo con veemenza, seppure a distanza, tutte le attività volte a riqualificare Trieste e al sua area (con il mio pallino dei trasporti ferroviari, e le connessioni metropolitane con l'hinterland italo-sloveno).Insomma, il piano di Grillo, di Marco Boschini di Comunivirtuosi non solo lo sposo in toto, ma sono convinto che lo possa condividere anche la maggior parte degli italiani, e che questa sia forse l'ultima possibilità di trarsi dal pantano in cui la politica della mancata rappresentanza ci ha gettato! Dovrei darmi da fare in questa direzione. Da dove iniziare? Non certo da Firenze, in quei giorni dovrei essere a Barcellona... O si cambia o emigro (e non voglio certo far la fine dei coniugi Wyler di Revolutionary Road)!!!