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Messaggi del 29/02/2020

Un futuro da Beverly Hills per le colline istriane

Post n°117 pubblicato il 29 Febbraio 2020 da storie

Elleri è un sito archeologico di grande importanza, ma sconosciuto. Sorge sulle colline sopra Muggia, sul promontorio diviso a metà fra Italia e Slovenia.

E' stato un castelliere preistorico e un sito romano, del quale restano alcune tracce come muri e strade. Sorge sul monte Castellier, nomen omen, che più che un monte è una collina di 242 metri con ampia vista sul Golfo di Trieste.

Tre sono le colline che disegnano l'orizzonte della penisola muggesana guardando verso sud-est. Si chiamano Monte Castellier, Monte San Giorgio, Monte San Michele, sono alte fra i 109 e i 242 metri, occupano circa il 40% della superficie che è vasta circa 30kmq, e separano di pochi chilometri le zone portuali e industriali di Trieste e Capodistria.

Così la penisola diventa in qualche modo strategica per la connessione delle due città portuali in un'economia di scambi in nome della ritrovata unità europea. La cosa interessante è che da qualche anno su queste alture si sta sviluppando un particolare fenomeno di pendolarismo. La tranquillità del luogo, antropizzato sostanzialmente dalle frazioni dei comuni di Ancarano e Capodistria, l'economicità degli alloggi - in gran parte ville o piccoli condomini -, i vantaggi fiscali della Repubblica di Slovenia, hanno attirato molti triestini che pur tenendo base nella loro città hanno deciso di risiedere a ridosso del confine.

Alcune tracce di intensificazione abitativa si stanno già cominciando a notare.

Non sarà lontano il giorno in cui quelli di Koper, svegliandosi una mattina, vedranno che sulle colline sopra il loro porto i villaggi di Colombano e Crevatini avranno formato un nuovo quartiere.

E le premesse sono quelle di un quartiere all'americana: case basse, molto verde, strade semivuote, piste ciclabili, una qualità della vita invidiabile, stretti fra due golfi, con il mare a 500 metri, due siti archeologici come quello di Elleri e di Muggia vecchia. Gli affacci panoramici su Trieste da un lato e Capodistria e Pirano dall'altro.

Le suggestive colline dell'Istria avranno un futuro simile?

Già oggi, paesi una volta dimenticati come Piemonte d'Istria, o le più note Grisignana e Montona - tutte ad altitudini più o meno simili - stanno ritrovando un loro spazio nella sempre più ricca offerta turistica dell'Istria slovena e croata. Ciò sta avvenendo grazie soprattutto a un percorso nato da pochi anni ma che ha trovato il suo meritato successo all'interno degli itinerari cicloturistici europei. Parlo della Parenzana.

La pista ciclabile più bella, a mio parere, della regione, sta portando linfa a territori una volta snobbati dai circuiti estivi, che privilegiavano naturalmente la costa. Oggi la stagione turistica si allunga e la Parenzana diventa luogo di svago a cominciare dalla primavera per finire ai primi freddi. Il notevole vantaggio di una stagione turistica così allungata porta la conseguenza di dotare l'interno collinare dell'Istria di attrattive e servizi.

Gli eventi culturali di Grisignana e Montona, come i festival del cinema e del jazz, sono diventati in breve appuntamenti imperdibili per chi vuol godere di questi territori nella loro forma più smagliante.

Ecco allora che la collina istriana, con i suoi uliveti, vigneti e terra rosso fuoco, lungi dal paventare un assedio immobiliare, può già vantare una discreta infrastruttura stradale, e speriamo nel prossimo futuro una migliore conessione ferroviaria.

Per il momento l'attenzione è puntata sulla breve fascia costiera dell'Istria slovena, da Ancarano a Portorose. Qui sì, la già avanzata urbanizzazione del territorio potrebbe subire un'impennata. La candidatura di Piran/Pirano 4 Istria, capitale europea della cultura 2025, coinvolge le 5 municipalità costiere (Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano) più Trieste e Muggia, in un progetto di rilancio socio-culturale dell'intera regione.

Vedremo come andranno le cose, nulla è mai scontato come può sembrare, ma sta nei fatti che l'aumento anche solo di qualche migliaio di abitanti nella zona potrebbe ridisegnare completamente il fragile paesaggio. Speriamo si tenga conto che la qualità della vita sulle colline dell'Istria e sul suo lungomare non può essere negoziabile con alcun processo di sviluppo in nome di un progresso tutto da dimostrare.

 
 
 

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