Creato da storie il 03/01/2009

FONDALI

Libri, Cinema, SerieTv e Politica

 

Evadere con i libri

In tempi di #coronavirus e di #iorestoacasa credo sia una buona idea ripescare nella biblioteca o ordinare online un romanzo d’evasione.

Naturalmente non mi passerebbe mai per la mente di suggerire uno dei miei romanzi! Di sicuro non ho pensato affatto a IL CIMITERO, che potete comprare scontato QUI

E se vi è piaciuto il romanzo, potreste sempre dare un’occhiata ai miei precedenti.

 

Il primo è FACCIA A FACCIA, già editato in self-publishing con il titolo Terra di pietre (sul blog se ne trova ancora traccia).

L’ho riletto per apportare delle modifiche e cercare di miglioralo e devo dire che mi ci sono appassionato. La storia è smaccatamente avventurosa e con colpi di scena arditi. Se si sospende la credibilità, come ogni buona fiction dovrebbe essere in grado di fare, la trama risulta verosimile e l’aggancio con le vicende storiche della guerra nei Balcani è abbastanza ben congegnato.

 

Il secondo, ma solo per numero di pagine, è VILLA DEI CORVI. Il mio primo romanzo assoluto. Quello che mi ha fatto vincere un terzo premio in un concorso di narrativa e dato via alla mia voglia di raccontare.

Siccome il presupposto per scrivere è quello di potermi rileggere, le storie che affronto sono spesso ispirate da altre letture, naturalmente di ben alta statura. In questo caso c’è di mezzo Rebecca la prima moglie di Daphne du Maurier e Il conte di Montecristo del buon Dumas.

E’ il mio romanzo più “rosa” in cui gran parte viene dedicata alla storia d’amore fra Elena e Mirko, borghese lei e clandestino lui. Le più spericolate vicissitudini porteranno a scoprire un passato fatto di drammi, misteri e delitti…

Spero di aver acceso un po’ della vostra curiosità, e se avete già letto uno di questi romanzi, potreste provare con un altro. Si tratta per i due inediti di e-book a prezzi stracciati. Ne parlerò nelle prossime presentazioni, qualcuna prevista verso la fine del mese, virus permettendo… Mi farebbe però estremamente piacere poterne discutere con chi mi ha già letto.

 

PS. a proposito del decreto #iorestoacasa ho pensato una cosa: in un paese immobile e conservatore come l'Italia, questa botta improvvisa potrebbe portare d'un balzo a delle importanti innovazioni. Penso allo smart working che fino a ieri sembrava impresa impossibile.

Non escludo che la lettura possa finalmente riprendere il suo spazio all'interno della giornata. Restare così a lungo dentro casa - anche se non si sa al momento fino a quando - senza contornarsi di libri potrebbe risultare alla lunga insostenibile.

 
 
 

Un futuro da Beverly Hills per le colline istriane

Post n°117 pubblicato il 29 Febbraio 2020 da storie

Elleri è un sito archeologico di grande importanza, ma sconosciuto. Sorge sulle colline sopra Muggia, sul promontorio diviso a metà fra Italia e Slovenia.

E' stato un castelliere preistorico e un sito romano, del quale restano alcune tracce come muri e strade. Sorge sul monte Castellier, nomen omen, che più che un monte è una collina di 242 metri con ampia vista sul Golfo di Trieste.

Tre sono le colline che disegnano l'orizzonte della penisola muggesana guardando verso sud-est. Si chiamano Monte Castellier, Monte San Giorgio, Monte San Michele, sono alte fra i 109 e i 242 metri, occupano circa il 40% della superficie che è vasta circa 30kmq, e separano di pochi chilometri le zone portuali e industriali di Trieste e Capodistria.

Così la penisola diventa in qualche modo strategica per la connessione delle due città portuali in un'economia di scambi in nome della ritrovata unità europea. La cosa interessante è che da qualche anno su queste alture si sta sviluppando un particolare fenomeno di pendolarismo. La tranquillità del luogo, antropizzato sostanzialmente dalle frazioni dei comuni di Ancarano e Capodistria, l'economicità degli alloggi - in gran parte ville o piccoli condomini -, i vantaggi fiscali della Repubblica di Slovenia, hanno attirato molti triestini che pur tenendo base nella loro città hanno deciso di risiedere a ridosso del confine.

Alcune tracce di intensificazione abitativa si stanno già cominciando a notare.

Non sarà lontano il giorno in cui quelli di Koper, svegliandosi una mattina, vedranno che sulle colline sopra il loro porto i villaggi di Colombano e Crevatini avranno formato un nuovo quartiere.

E le premesse sono quelle di un quartiere all'americana: case basse, molto verde, strade semivuote, piste ciclabili, una qualità della vita invidiabile, stretti fra due golfi, con il mare a 500 metri, due siti archeologici come quello di Elleri e di Muggia vecchia. Gli affacci panoramici su Trieste da un lato e Capodistria e Pirano dall'altro.

Le suggestive colline dell'Istria avranno un futuro simile?

Già oggi, paesi una volta dimenticati come Piemonte d'Istria, o le più note Grisignana e Montona - tutte ad altitudini più o meno simili - stanno ritrovando un loro spazio nella sempre più ricca offerta turistica dell'Istria slovena e croata. Ciò sta avvenendo grazie soprattutto a un percorso nato da pochi anni ma che ha trovato il suo meritato successo all'interno degli itinerari cicloturistici europei. Parlo della Parenzana.

La pista ciclabile più bella, a mio parere, della regione, sta portando linfa a territori una volta snobbati dai circuiti estivi, che privilegiavano naturalmente la costa. Oggi la stagione turistica si allunga e la Parenzana diventa luogo di svago a cominciare dalla primavera per finire ai primi freddi. Il notevole vantaggio di una stagione turistica così allungata porta la conseguenza di dotare l'interno collinare dell'Istria di attrattive e servizi.

Gli eventi culturali di Grisignana e Montona, come i festival del cinema e del jazz, sono diventati in breve appuntamenti imperdibili per chi vuol godere di questi territori nella loro forma più smagliante.

Ecco allora che la collina istriana, con i suoi uliveti, vigneti e terra rosso fuoco, lungi dal paventare un assedio immobiliare, può già vantare una discreta infrastruttura stradale, e speriamo nel prossimo futuro una migliore conessione ferroviaria.

Per il momento l'attenzione è puntata sulla breve fascia costiera dell'Istria slovena, da Ancarano a Portorose. Qui sì, la già avanzata urbanizzazione del territorio potrebbe subire un'impennata. La candidatura di Piran/Pirano 4 Istria, capitale europea della cultura 2025, coinvolge le 5 municipalità costiere (Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano) più Trieste e Muggia, in un progetto di rilancio socio-culturale dell'intera regione.

Vedremo come andranno le cose, nulla è mai scontato come può sembrare, ma sta nei fatti che l'aumento anche solo di qualche migliaio di abitanti nella zona potrebbe ridisegnare completamente il fragile paesaggio. Speriamo si tenga conto che la qualità della vita sulle colline dell'Istria e sul suo lungomare non può essere negoziabile con alcun processo di sviluppo in nome di un progresso tutto da dimostrare.

 
 
 

La pubblicazione de IL CIMITERO

Se avete la pazienza di spulciare nello storico di questo blog, apparirà un romanzo intitolato Il cimitero ebraico. Un giallo che scrissi circa 20 anni fa.

Ebbene, visto che ho sempre avuto l'idea che si trattasse di un BUON romanzo, finalmente ho trovato un VERO editore che me lo ha pubblicato!

L'editore porta un nome curioso, per me, PORTO SEGURO che è un posto dove sono stato. Una località del Brasile, non molto nota in Italia, e non molto distante da Salvador de Bahia. Ci ho trascorso una settimana durante il mio primo viaggio nel Sud America. Meraviglia e nitidi ricordi.

Torniamo al romanzo.

Un giallo abbozzato sulla scia del mio entusiasmo come lettore per i romanzi di Raymond Chandler. Ripresa in mano di recente, ristrutturata e attualizzata, la mia storia ha una nuova vita, e spero una maggiore fortuna.

Si racconta di un quadro fiammingo del Seicento che viene rubato da una villa pochi giorni prima che nella stessa villa avvenga un assassinio. Cinque anni dopo un precedente omicidio. Le tracce del colpevole sono confuse e una magistrato non si capacita di non riuscire a sbgogliare la matassa.

La aiuta nelle indagini un antiquario, rimasto incastrato nella vicenda a causa della ricerca del quadro scomparso, sul quale gravita un ingente compenso e una sorta di cupa maledizione.

Antiquario e vice procuratore formano una coppia dissonante e in conflitto. Apparentemente orientati in direzioni opposte, alla fine come due anime solitarie che si riconoscono, convergono a uno scopo comune: salvare la prossima vittima e smascherare il colpevole.

L'intreccio poliziesco, alla fine, è più che altro un pretesto per parlare di cose che mi stanno a cuore. Come il fatto che con l'anno Duemila, tempo storico in cui si svolge la vicenda, si ha una cesura netta fra ciò che è stata l'Europa delle nazioni, e ciò che sarà l'Europa del futuro. Si è chiuso un millennio, e in particolar modo un secolo, il Novecento,  compendio delle peggiori tragedie.

Tragedie che hanno però bisogno di essere esorcizzate. Passare oltre per resettare ogni conflitto e costruire una pace duratura può costare fasi dolorose.

Trieste, in questo panorama, ha un ruolo essenziale, forse perché più di ogni altra città europea ha subito gli umori Novecento.

E' stata oggetto nella prima guerra mondiale di rivendicazioni nazionalistiche. E' passata dall'essere il maggior porto dell'Impero Austro-Ungarico, a vedersi città piccola e periferica del Regno d'Italia. Simbolo in qualche modo del dissolvimento formale e culturale degli Asburgo. In piazza Unità, nel '39 Mussolini promulgò le leggi razziali. Con la seconda guerra il suo status cambia più volte, diventando colonia nazista nel '43, preda fugace di Tito nel '44, e territorio libero fino al '54. Il ritorno in "Patria" la umilia e la costringe all'angolo della cortina di ferro. Solo con gli anni '90 e l'apertura del blocco comunista all'occidente, si comincia a intravvedere un po' di luce. Saranno appunto gli anni Duemila ad abbattere i confini e permettere di ritrovare, in parte - e faticosamente - quello spirito cosmopolita che è in qualche modo lo spirito su cui fonda la nuova Europa.

Il romanzo racconta un po' sottotraccia tutto questo. Lo fa tramite i personaggi che sono una raccolta di tipi particolari e a loro modo "emblematici". Lo fa attraverso dettagli e scorci che suggeriscono atmosfere levantine e malinconiche.

Per chi ne ha voglia: buona lettura!

compra il libro

 
 
 

Fondali, la sinossi

Post n°115 pubblicato il 07 Marzo 2019 da storie

Oggi vi racconterò la storia di Fondali. Il romanzo del 2005 che mi ha ispirato questo blog.

Un giornalista tv sulle tracce di un complesso giro di corruzione in cui è coinvolta una clinica privata di Trieste, muore in quello che potrebbe sembrare un incidente.
La figlia Alberta, cercando fra i dossier - nonostante la contrarietà della tv locale in cui il padre lavorava - si convince che si tratti di omicidio.
Chiede aiuto a Furio, un carissimo amico a cui però non si è ancora dichiarata innamorata.
Il ragazzo non tarda a scoprire che la rete criminale, in cui viene inconsapevolmente coinvolto da alcuni amici, comprende strati importanti della città ed è manovrata da un potente senatore. Il suo braccio destro è una donna, tanto affascinante quanto spietata: la moglie del direttore della clinica, Diana D'Auteuil.
E' lei a gestire un traffico di organi dai paesi poveri, nascondendo alcuni cadaveri in fondo al mare.
Intuito il perverso giro d'affari, Furio e Alberta studiano un piano per avvicinarsi alla donna conquistandone la fiducia. Alberta però viene scoperta e segregata su una barca. Furio per liberarla deve prima eliminare dalla sua strada gli amici-complici, e poi affrontare faccia a faccia Diana stessa. In uno scontro senza esclusione di colpi...

Questa è in sintesi la trama, anche se il romanzo è molto più ricco di svolte e colpi di scena.
I personaggi sono numerosi, ruolo da quasi protagonisti anche per i due amici fraterni di Furio, e per il senatore Moria.
L'ambientazione è una Trieste divisa fra quotidianità popolare, e una stralunata borghesia. Capitolo fondamentale anche quello che si svolge in un'assolata Catania.
Purtroppo al momento il libro non è più disponibile.

 
 
 

Finalmente il collegamento è arrivato!

Post n°114 pubblicato il 13 Settembre 2018 da storie

E' stato invocato, sperato, annunciato. Ora finalmente è arrivato!

Trieste e la Regione FVG sono formalmente (oltre che intresicamente) internazionali. Dopo la rete ferroviaria-ciclabile con l'Austria, da Settembre 2018 si fa lo stesso con la Slovenia, recuperando in parte l'area di influenza triestina, per troppo tempo monca.

In attesa che dal prossimo anno, come promesso, si attivino anche i treni storico-turistici che chiuderanno il cerchio dei collegementi passeggeri su ferro interessando la stazione-museo di Trieste Campo Marzio, e augurandomi che sia concreto il progetto sloveno di connessione con bus di linea elettrici fra Capodistria e Trieste, il quadro mi sembra abbastanza soddisfacente.

 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

storieFilmmaker70tinaglilucajuly640hotel.tassilorenzo2203robertopedretti15semplicementeromydaunfioredaniela.g0giulio.sacchettiAfroditemagicaphoenix0100claudia.sognoslavkoradic
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963