Salotto dei sospiri

Anna... parte seconda


Anna e Nicola si concedono un po' di tempo per loro, dopo tutto quello che era successo avevano bisogno di rilassarsi un po'.Passeggiarono a lungo chiacchierando del più e del meno , ma mai sfiorando argomenti troppo personali , c'era ancora un po' di tensione tra loro e questo pesava ad entrambi non poco. Arrivati a casa di Anna  Nicola le si rivolge con un tono un po' ansioso chiedendole:- Anna c'è qualcosa che non va?- No, no, tutto bene, mentì lei, ci vediamo domani, ciao.....Nicola si avvia verso la macchina parcheggiata poco lontano, Anna lo guarda mentre si allonata  ma non si sente per nulla soddisfatta.- Nicola, aspetta!Lui si gira,la guarda un po' sorpreso e le chiede:- Ti sei dimenticata qualcosa?Lei gli si avvicina, lo guarda negli occhi  sfidando il suo sguardo , si alza in punta di piedi e con le labbra sfiora quelle di lui, sta per allontanarsi ma due braccia forti l'afferrano e la stringono forte quasi togliendole il respiro, le labbra di lui ardono dalla voglia di baciarla, per una frazione di secondo si sente mancare, ma le calde labbra di lui la scuotono e con grande ardore risponde a quel bacio che tanto aveva temuto. Le mani di lui cominciano a cercarla come impazzite , passando poi tra i capelli di lei e soffermandosi sulla sua nuca obbligandola ad assaporare con più foga la bocca di Nicola che non si sentiva mai abbastanza appagata di quelle labbra così morbide e carnose.Preso dalla foga del momento , prese Anna per la vita e la fece sedere sopra un muretto di cemento lì vicino, riprese a baciarla, lei si sentiva impotente contro le sensazioni di piacere che riceveva dai suoi baci e le sue carezze e non sapeva se divincolarsi e fermarlo o gustare quel momento sublime, lui nel frattempo le aveva aperto la camicetta e le baciava il seno sostenuto da un reggiseno in pizzo nero, il tutto  reso irresistibile dalla luce soffusa che la luna emanava, lei afferrò i capelli di lui tra le dita e istintivamente lo spinse verso il suo seno facendolo risalire verso le sue labbra, lui appoggiò le sue mani sulle cosce di lei che fremettero a quel contatto così passionale ma nello stesso tempo deciso, a quel punto si ricordarono che erano in un luogo non troppo appartato in quanto delle macchine passarono lì vicino distraendoli. - Anna, mi fai impazzire , le sussurrò in un orecchio.- Anche tu non scherzi, non tardò a rispondere lei, penso che ora sia  meglio che ce ne andiamo a letto, si è fatto molto tardi i miei si staranno preoccupando.- In effetti hai ragione, però...... è un vero peccato!!! A malavoglia si staccarono, si salutarono e si dettero appuntamento per le tre del pomeriggio del giorno dopo.