Salotto dei sospiri

La sedia


Si conoscevano da più di 1 anno. Tutto era iniziato una sera d’autunno in un locale dove per caso di erano incontrati o meglio scontrati.
 E fu in quell’attimo, quanto i loro corpi entrarono in contatto per la prima volta, che capirono la carica di energia capaci di generare. Sin dall’inizio il loro era un rapporto basato quasi esclusivamente sulla necessità di darsi piacere fisico, capaci come erano, di trascorrere tutto il tempo a sperimentare, cercando la soglia del limite da superare. Pareva una sfida, sembrava quasi una gara, il cui premio, ogni volta era stupire l’altro. Un giorno lei ebbe un’idea, le venne guardando un film dove “loro” erano guardati da una “lei” seduta su di una sedia. Le parve eccitante il pensiero di una sconosciuta passiva e coinvolta allo stesso tempo.Non tardarono a realizzare il “progetto”. Tutto accadde quando, in un locale la prescelta non si tirò indietro davanti all’invito.Furono stabilite “le regole” assenza di contatto fisico da parte di lei con loro e divieto di movimento… doveva stare ferma e immobile.. le era concesso solo guardare e nemmeno parlare.Senza lacci, bende o bavagli era come chiusa in una teca di vetro, senza contatti con l’esterno, poteva solo darsi piacere con la propria mente… in silenzio.L’uomo fu tentato più e più volte a infrangere le regole.La vedeva li, seduta immobile e bellissima, nuda e al tempo stesso inaccessibile, vicina eppure così lontana.Ci fu un attimo in cui guardandosi tutti e tre negli occhi, capirono che l’intensità di quel momento era dettata dal… tormento. Il tormento di volersi coinvolgere e non poterlo fare, di desiderare di partecipare, di sfiorarsi… Riaccompagnarono a casa la ragazza e per tutto il tragitto nessuno parlò. Sembrava che le parole fossero orpelli e fronzoli in una situazione dove il silenzio aveva già regalato a tutti momenti indimenticabili