ciao

A VOLTE SIAMO NOI


A volte siamo noi,che ci complichiamo la vita,rendendola confusa e caotica,nervosa ed ansiosa,infelice e depressa,grigia ed ottusa. Siamo noi,che abbiamo smarrito la luce delle semplicità,che abbiamo buttato all’aria il vento dell’intuizione profonda,il vento forte dell’amore,il vento dolce della tenerezza,il vento impetuoso del coraggioso essere se stessi. Siamo noi,che una volta smarrito il contatto con il nostro “vero sé”ci ingrovigliamo in strade tortuose e infangate,dove invece di salire scivoliamo sempre più in bassoin una voragine dove solo l’angoscia dà la misuradel nostro essersi persi e smarriti. Siamo noi,che ci facciamo del male,che incominciamo a non ascoltare piùla saggia voce della coscienzae proprio per questo ci danniamo l’anima,in una dolorosa sensazione di “non esistenza”. Siamo noi,che abbiamo buttato via la calmadel pensare e dell’agire,la capacità di essere presenti al nostro presente,di inseguire la chiamata profonda, bella e vitaledel nostro “vero sé”,quella chiamata liberatoria dal bunker del nostro egoin cui risuonano gli infelici echi degli abbracci mancati,dei sorrisi negati,dei baci sognati e mai ricevuti.. Siamo noi,che ci costruiamo un guscio in cui rimanere protettie sopravvissuti alle intemperie della vita,ma intrappolati e lontani dalle corse a piedi nudi,dalle lacrime calde sulle guance,dalla indescrivibile sensazione di essere una sola animain più corpi che si abbraccianoo più semplicemente si tengono per mano.  Siamo noi,che abbiamo paura di vivere,anzi di amare,perché è solo amando che si vive,e ciò si realizza quando la passione accende di ardorei nostri spiriti e li trascina via lontano,facendoci sognare un mondo migliorecon un tale desiderio di rinnovamentoche non è più possibile resisteree non decidere di iniziare a sporcarsi le mani,purché esso si realizzi;non importa se sarà solo un frammento o una gocciaquello che verrà realizzato,quello che conta è aver lasciatoil “proprio frammento” dipinto con i colori più bellie la “propria goccia” colma d’acqua pura e trasparente,affinché anche solo un altro essere umanopossa credere nella forzae nella potenza straordinaria dell’amore. Siamo solo noi,che abbiamo smesso di credere;si, abbiamo smesso di credere ai nostri sogni,alla nostra purezza, alla nostra generosità,alla nostra immensa fame d’amore. Quello sguardo da bambino, da bambinadove è andato a finire?Dove sono andate a finirequelle corse felici,quei salti e quelle capriole nell’erba,quel lasciarsi andare tra le braccia di chi ci voleva bene,quell’innamorarsi di una farfalla o della prima neve,del sole che bacia il mare tuffandosi insieme a noi,tra spruzzi e risa?Dove è andata la nostra magiaper il Natale,la trepida attesa dei doni,la grande meraviglia di una stanzacon regali e gridolina di felicità? Certo, crescere è divenire persone adulte e mature;ma perché una persone maturanon deve sorridere e meravigliarsi?Perché una persona adultanon può più fare capriole nell’erbao camminare nei boschi,o giocare con l’acquao cantare a squarciagola? Perché nessuno più sorride nelle nostre strada,perché coltiviamo l’invidia,la calunnia,l’ipocrisia,la formalità e l’esteriorità? Perché ci imbottigliamo nelle stradea respirare gas nocivi,ci lasciamo uccidere dai nemici invisibilicome le onde elettromagnetiche,ci accalchiamo negli ipermercati come sardine,ci infiliamo tutti negli stessi posti,ci accodiamo negli stessi luoghiper trovare un briciolo di svagoed uscire storditi e forzatamente divertitiper poi ritornare a noi stessi scontenti e frustati? Siamo noi,che ci torturiamo con i nostrischemi inconsci di autopunizione.Siamo noi,che dobbiamo lavorare,lavorare e ancora lavorare per non pensare a noi stessi,a quella realtà invisibile agli occhima così radicata nel nostro essere,a cui vogliamo voltare le spalle e gridare:“verità che bussi dentro, lasciami in pace!”. Ma il nostro “vero sé” non può lasciarci in pace.È il suo compito lavorare contro il “falso sé”e cercare di metterlo in crisi.Ed è così che il nostro falso sé diventa semprepiù rigido e forte, per difenderci da quella parte di noiche non rinuncia a portarci nell’equilibrio e nell’armoniadella nostra “vera essenza” di figli di Dio. Siamo noi,che abbiamo troppo presto rinunciatoalla certezza che c’è Qualcuno capace di amarciper ciò che siamo,oltre ogni nostro limite,oltre ogni nostra vergogna,oltre ogni nostro più meschino egoismo,oltre ogni nostra più recondita colpa,oltre ogni nostra più bassa nefandezza. Siamo noi,che se solo per un istante potessimocomprendere,sentire,odoraree avvertire la profonda vibrazionedi quell’immenso Amore depositatonella parte più pura e vera di noi stessi,sapremmo finalmente prendere il voloe da bruchi trasformarci in farfalledalle ali forti e invincibili,come hanno fatto tutti i grandi santie gli uomini che hanno contribuito a migliorarel’esistenza umana. Siamo noi, che stiamo disegnando il futuro dell’umanità;siamo noi,che possiamo cambiare la rotta alla navigazione dell’umanità;siamo noi,che potremmo mettere al servizio di ogni vitale conquiste della tecnologia e della scienza;siamo noi,che potremmo coltivare con maggiore cura e saggezzale giovani piante di questa terra:i nostri bambini!E decidere di prepararli a riconoscere la luce della semplicità,a mantenere vivo in loro il sacro ardoredell’innocenza e della bontà,insegnandogli a riconoscere la malvagitàe la cattiveria come i veri nemici dell’uomo. Siamo noi,che possiamo mettere dei fiori nelle nostre tavole,accendere candele di speranza,riempire di musica e di allegria gli spazio del tempo libero,accogliere con un sorriso il volto scuro di chi ritorna a casa,restare in silenzio e saper ascoltarema ascoltare sul serio, a cuore aperto;ascoltare anche quello che l’altro non sa più dire a se stessoper riportarlo a se stessoe così anche per l’altro sarà più facile ritornare da noi,a quel primo incontro,a quello sguardo penetrante e rassicurante,dove le parole potevano anche andare a dormiree rimaneva la sensazione di esseredue cuori in un Cuore più grandedel cielo e di tutte le stelle dell’universo messe insieme. Siamo noi,si proprio noi che possiamo riprendere in manole redini della nostra vita e imparare a “voler bene”:a noi, agli altri, alla vita.Se siamo qui non è un caso; niente è un caso per l’uomo checrede nel significato e nel senso dell’esistenzae se non ci crediamo è solo perché lo abbiamo smarrito;forse troppo presto, quando eravamo dei piccoli fiorinel grande prato della vitae qualche violenta tempesta ci ha spazzato viadalla primavera dei mille colori e tenere emozioni,lasciandoci a morire di freddoin inverno di solitudine e di tristezza.Ma per quanto sia rigido e freddo,un inverno custodisce nel suo profondoil segreto della vita che silenziosamentesi rinnova e si preparaad una nuova ancora più splendente primavera! E se questo viaggio sta per incominciareè perché la primavera sta bussandoalle porte nel nostro cuore.Finalmente è arrivato quel momento tanto atteso,e tanto desiderato:il momento del ritornare a essere “noi stessi”con tutti i nostri magnifici limitie le nostre grandi potenzialità.Riconoscere i limiti non è grandioso?È riconoscere che da soli non ce la possiamo fare,che abbiamo sempre qualcosa da imparare,che possediamo dei limiti umani da rispettare,e che dunque non dobbiamo tenete tutto sotto controllo,che non dipende tutto da noi,che non siamo onnipotenti,né in dovere di far sì che tutto sia perfettamente perfetto. O Dio,che meraviglia è vivere,accettando e scoprendo i propri limiti!Che vello è lasciarci aiutare dagli altri,aver bisogno del conforto,dell’incoraggiamento,delle tirate d’orecchio,dei richiamie soprattutto dell’amore degli altri!Come siamo fragiliquando non vogliamo accettare i nostri limiti!E come siamo forti,quando accettiamo e benediciamo i nostri limiti! Ma il bello è scoprire che possiamo andare oltre…;sì, oltre i nostri limiti,valorizzando le meravigliose opportunità del crescereattraverso il dono delle nostre potenzialità,tutte così diverse e tutte così necessarie per costruireil senso dell’unità e della vera fraternità! E se i nostri limiti si uniscono alle nostre potenzialitàalleandosi ai limiti e alla potenzialità altrui,che meraviglia delle meraviglie potrà mai venirne fuori?