freedom

Post N° 4482


 VERSO LE BARBARIE Avanziamo verso le barbariecon passi veloci.Sempre più in dentro,sempre più profondo nella caverna.Tramite l'illuminazione degli occhivolano gli anni indietro - come lucciole,sempre più indietro,sempre più indietro...Affondano nel futuro, da dove scappiamo.(Oh, Dio mio, ci fermeremo mai?)Avanziamo verso le barbarie con passi veloci.Sempre più in dentro,sempre più profondo nella caverna.Sono seppelliti nei nostri cuoricoperti di mala erbatutte le formule vecchiedi fratellanza e umanità.L'unico scopo rimanere vivi.In qualche modo.È l'unica preoccupazione che abbiamo:togliere la camicia del prossimo.Per trenta denarisiamo prontia scannare il nostro fratello.Avanziamo con passi velociverso le barbarie.Sempre più in dentro,sempre più profondo nella caverna.Sulla nostra frontecrescono i peli.Il cervello inutilesi rimpiccioliscefino alla misura prammaticadi una noce.La nostra articolazioneè stata cambiatadal battito dei denti.È divino solo quello che si mangia.Abbiamo trasformato in osterie e drogherietutte le librerietutti i teatri.L'arte é spazzatura arcaica,gettata legalmente nel letamaio.(Sempre più in dentro,sempre più profondo nella caverna.)La poesia é un pavone utiledentro la pentola.Nelle sale desertei ragni suonano Mozartsulle loro tenere arpe.I venditori hanno scacciato Gesùdal Tempio.Avanziamo,avanziamo verso le barbariecon passi veloci.Ma vorrei credere - magari selvaggi,pelosi, rudi, inferociti, imbestialiti, abbruttitiarrivati nel fondo della caverna,quando non esisterà più indietro,e non c'è il più profondoe quando abbiamo rosicchiato fino alla finel'osso crudo degli eventi,noi stessi rosicchiati degli insetti operosioh, credo, che l'oscurità del vicolo ciecoin questo vicolo cieco della vacuitàululeremo(come i lupi ululano nella notte d'inverno,contro l'inutile luna),selvaggiamenteululeremo:"Vogliamo Musica e Poesia".E con testa china partiremoper la strada vecchiae cammineremo a lungoverso l'Uomo Sapiens. STEFAN TZANEV