sogni nel cassetto

ANCHE OGGI


Anche oggi anticipo una pagina del mio libro Piccole Perle:Un fiume ininterrotto di gente, saliva sulla fiancata della montagna. Sfruttando  al meglio strade, ormai in disuso e abbandonate da tempo. La pioggia battente flagellava quasi tutta la terra  da diverse settimane. Smetteva solo per brevi momenti, come a dar attimi di sollievo a tutti quei poveri disperati che cercavano di salire a tutti i costi più in alto possibile, cercando di sfuggire all’acqua che da basso continuava a inseguirli.Un gruppo di persone, si davano da fare a portarsi sulle spalle il corpo senza vita di un’anziana donna. Approfittando di quell’attimo di tregua concesso dalla pioggia, aiutandosi anche con le mani nude iniziarono freneticamente a scavare una fossa nella terra ormai fangosa, dove riposero il cadavere, e in fretta e furia la ricoprirono, cercando di pressare la terra con i piedi, ben bene tutto intorno. L’anziano capostipite di quella strana gente, non terminò neanche la preghiera  e di già l’acqua ricominciò a scorrere a rivoli dalla montagna e dai capelli.Più in la su una radura erbosa costellata da grandi massi, riposavano altre persone, due donne un bimbo e un uomo. Quest’ultimo imprecava contro se stesso perché aveva dimenticato di prendere il libro delle erbe medicinali, e il bambino aveva bisogno di cure.Insisteva con la donna più giovane per tornare indietro a prenderlo, solo lui naturalmente.La donna prese in braccio il bimbo, e apostrofò l’uomo con durezza: << stai zitto, e cerca di non fare altre cretinate!  Guardati intorno, dove credi di andare? Dovevi pensarci prima al libro>>. Chinò la testa sconsolato. Provava vergogna e si sentiva intimamente ferito da un senso di dolore per essersi smarrito lungo la via, si guardò intorno; la gente continuava a salire in una fila interminabile, incurante e indifferente anche del povero corpo seppellito pochi minuti prima e già dissotterrato dall’acqua fangosa. Si limitavano ad aggirarlo o scavalcarlo. Tutto questo lo faceva sentire davvero impotente e non aveva più neanche il coraggio di alzare lo sguardo al cielo.Non riusciva proprio a dimenticare quel giorno nella grotta, fra le rocce della zona deserta vicino a casa, giù nella pianura polverosa. Si era allontanato dalla processione per il solito bisognino, e in un affranto aveva scorto la caverna. Era abitata da strani esseri col corpo di leonessa e il busto di donna. Fu immediatamente stregato da quell’essere femmina che gli si offriva. Non riuscì proprio a resistere, e la possedette, mentre lei incurante di ciò continuava a discutere con le altre fiere. Scappò via terrorizzato, come se qualcuno lo avesse destato all’improvviso. – erano sfingi-, andava pensando. Costatando che era stato la vittima di una tentazione demoniaca, e con fare sconsolato iniziò a piangere. Un potentissimo urlo lo travolse:<< Svegliati che tuo figlio fa tardi a scuola!!! >> un incubo, solo un terribile sogno. Ecco la casa, il letto. Quanta gratitudine per quel brusco risveglio.