Con un volo interno da Abu Simbel siamo giunti al Cairo, città dai mille contrasti, dove grattaceli e stamberghe convivono a pochi metri di distanza e il traffico segue delle leggi inesistenti. Il Nilo viene usato come cassonetto dell'immondizia e lo smog forma una foschia simile alla nebbia della Val Padana...Opulenza e miseria, candore e sporcizia, palazzi incompiuti con i tetti pieni di paraboliche, tombe adibite a dimore, venditori di qualunque cosa, insomma una giostra di personaggi e scenari che cambiano ad ogni angolo formano questa città che conta circa 22 milioni di abitanti.La piana di Giza anni fa era in mezzo al deserto, adesso è stata fagocitata da fatiscenti costruzioni ma nonostante ciò la Sfinge e le Piramidi non perdono assolutamente il loro fascino.La Sfinge, misteriosa, antichissima e solitaria presiede la piana come un vetusto guardiano. Costruzione ancestrale, favolosa e quasi divina, conserva tutto il suo fascino nonostante l'erosione del tempo e l'incuria degli umani durante i numerosi secoli. Quante albe ha visto, quanti tramonti hanno oscurato il suo volto, eppure è ancora lì, affascinante e bellissima con il volto immutabile e il sorriso serafico indifferente allo scorrere del tempo...
Finalmente le piramidi
Con un volo interno da Abu Simbel siamo giunti al Cairo, città dai mille contrasti, dove grattaceli e stamberghe convivono a pochi metri di distanza e il traffico segue delle leggi inesistenti. Il Nilo viene usato come cassonetto dell'immondizia e lo smog forma una foschia simile alla nebbia della Val Padana...Opulenza e miseria, candore e sporcizia, palazzi incompiuti con i tetti pieni di paraboliche, tombe adibite a dimore, venditori di qualunque cosa, insomma una giostra di personaggi e scenari che cambiano ad ogni angolo formano questa città che conta circa 22 milioni di abitanti.La piana di Giza anni fa era in mezzo al deserto, adesso è stata fagocitata da fatiscenti costruzioni ma nonostante ciò la Sfinge e le Piramidi non perdono assolutamente il loro fascino.La Sfinge, misteriosa, antichissima e solitaria presiede la piana come un vetusto guardiano. Costruzione ancestrale, favolosa e quasi divina, conserva tutto il suo fascino nonostante l'erosione del tempo e l'incuria degli umani durante i numerosi secoli. Quante albe ha visto, quanti tramonti hanno oscurato il suo volto, eppure è ancora lì, affascinante e bellissima con il volto immutabile e il sorriso serafico indifferente allo scorrere del tempo...