Cerco donna sposata

L'amore compie giri strani


Piove, leggo, guardo la televisione, non faccio sesso … Ultimamente non spesso. Ma non mi lamento lo stesso. Accetto virilmente, anche se la giornata sarebbe proprio da sesso e televisione. Appoggio il libro sul tavolino e rimetto gli occhiali. Da qualche tempo leggo meglio senza occhiali … mmm … brutto segno. Sì, sì, sopportare virilmente: non ci sono alternative.Ho ripreso in mano questo libro, per rileggere qualche lettera che pensavo di essermi segnato. Invece no, cavolo. E lo sguardo mi è caduto sul risvolto di copertina: amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui scavo dentro me stesso.Mi perdo nel flusso di altre storie e altri libri, altre parole, ma anche vite vere, dure, senza speranza ... Mi gira la testa. La frase è di Kafka e si trova in una lettera che scrisse a Milena. Verso agli anni '20 Milena è una ragazza giovane e piena di vita. Fa la traduttrice, abita a Vienna ed è (infelicemente) sposata. Il marito la tradisce spesso. Kafka abita a Praga ed è già praticamente diventato una specie di vampiro. Conosce questa donna e intreccia con lei una relazione di circa due anni. Strana relazione! In due anni si vedono forse 3 volte. Addirittura, se non ricordo male, una volta lui prende il treno per Vienna e torna indietro senza nemmeno incontrarla. In compenso le scrive. E quando dico che le scrive intendo proprio dire che la inonda di lettere. Lei è sempre indietro, non riesce a tenere il ritmo delle risposte.Chiudo gli occhi e cerco di visualizzare questa montagnola di lettere, fogli e buste coperte da una grafia fitta e minuta, che straripano da una scrivania, cadono sul tappeto, sfarfallano verso l'ingresso ...Penso che Kafka, da vero perverso, avesse sostituito il fine (l'incontro) con il mezzo (la lettera e la scrittura). E che lo avesse fatto consapevolmente, perché appunto: tu sei per me il coltello, con cui scavo dentro me stesso … Kafka morirà in sanatorio poco dopo, nell'indifferenza generale, e Milena scriverà un epitaffio struggente. Anche se non poteva capirlo fino in fondo, non allora; lei stessa si definisce femmina debole e istintiva. Lo racconta anni dopo all'amica di sventura Margarete, nel campo di concentramento di Ravensbruck, dove morirà. Margarete invece riuscirà a sopravvivere e scriverà (anche lei !) un libro: Milena, l'amica di Kafka.Ai nostri giorni Grossman riprende quella frase e ne fa il titolo di un romanzo. Un romanzo che parla di un amore non convenzionale, solo epistolare, tra un uomo e una donna. Il protagonista vede la donna da lontano, insieme al marito, ad un raduno del liceo. E' in un crocchio di amici e, a una battuta un po' volgare del marito, lei “si stringe nelle spalle, con un cauto sorriso”. Questo gesto di imbarazzo cattura completamente l'attenzione dell'uomo, che si innamora a prima vista e decide di scriverle, ma pone una precisa condizione: non si incontreranno mai. La donna risponde e comincia così una storia profonda, fatta di intimità e di condivisione. A un certo punto però lei si stanca, non vuole più rispettare i patti e vuole conoscerlo ...La foto del post: l'immagine di copertina del libro Che tu sia per me il coltello
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