peripezie mentali

Post N° 353


succhiava un limone.Seduta tra i salici,lo sguardo sperduto.Il vestito troppo lungo inciampava sui piedi nudi.In quel punto del viso tra la guancia e l'orecchio un ciuffo castano si spettinava.Nessuno l'aveva mai sentita parlare.Nessuna parola,da quando era nata.Molti la credevano pazza.Stava li.Un po donna un po' qualche altra creatura.Gli eventi le passavano attraverso.Gli elementi le scivolavano addosso.A sintra non si vedeva mai.Se non quelle rare volte in cui la luna era fina,come un spicchio di limone..E allora di notte capitava di vederla mentre aspettava il treno passare.Solo quello,sapevano.Amava guardare quei treni vecchi e sgangherati . immaginava le storie di quei passeggeri notturni illuminati appena da una luce artificiale.E poi,una volta a casa scriveva le loro storie su un quaderno con le pagine gialle.Passava le giornate cosi.Tra fogli,alberi,e un po di vento.Come se null'altro esistesse per cui valesse la pena affaticarsi.La Domenica e i giorni di festa,i monelli stanchi di giocare a palla per strada,si divertivano ad avvicinarla,e poi a nascondersi e ridere..Curiosi e paurosi provavano a indispettirla..Ma non c'era una nonna o una mamma o una vecchia zia che non avessero raccontato la storia della ragazza senza nome e senza storia, la sera prima di andare a letto per sedare i capricci.Un po come si guarda uno scherzo di natura..O un animale esotico..Il fascino dell' imbarazzo che si prova quando ci piace qualcosa di indecifrabile e palesemente spaventoso..Cosi la guardavano..E poi scappavano via...... -di STILLMAD