Blog di Antonio V.

La "suddenly story" di luglio, da leggere e commentare...


20.L’aspetta già dalle tre meno un quarto in piazzetta Vittorio Emmanuele, riparato sotto il cornicione di quell’antico palazzo del settecento, per scansare quella pioggerellina gelida intermittente e di traverso. Un occhio all’orologio, poi al cielo sempre più gonfio di nuvole grigie che il vento spinge velocemente verso sud. E’ lunedì e domani sarà interrogato in latino, ma ora pensa soltanto a Letizia, e alla sua reazione quando le dirà che s’è preso una cotta per Giorgia, la ragazzina con le lentiggini del quarto piano. Finalmente sei arrivata… senti… ti devo parlare… riesce soltanto a dire con un filo di voce che gli si strozza in gola, e con le labbra che gli si stiracchiano formando un sorriso un po’ idiota. Subito lo interrompe Letizia, che ha il volto nascosto per metà da un grande ombrello a spicchi colorati, anch’io ti devo parlare… sai… forse è meglio che per un po’ non ci vediamo… ho bisogno di riflettere…, roba da rimanere di sasso, come la statua di re Vittorio Emmanuele al centro della piazzetta, gli sembra d’essere diventato un lettore mp3 con pigiato il tasto dello stand by. La pioggia s’è fatta davvero insistente quando Letizia, prendendolo dolcemente per mano, lo trascina verso di sé accogliendolo sotto il suo grande ombrello a spicchi colorati.