1,nessuno&centomila

Post N° 396


11/5/'06       giovedìore17:41Non ho voglia di studiare, me ne rimango qui a guardare il lago con la musica nelle orecchie e i pensieri sul pelo dell'acqua, e le montagne intorno che sembrano quasi compatte con tutti quegli alberi.I pedalò ancora in disuso e due papere che mi passano davanti, mi guardano un attimo curiose e poi corrono via lasciando una scia sull'acqua che seguo con lo sguardo finché non si disperde.Fa già freddo, il sole oggi non s'è fatto vedere molto e i nuvoloni grigi s'allontanano piano mentre si alza il vento.I miei occhi vagano tra le mille sfumature di verde e d'azzurro.Accendo un'altra sigaretta e guardo il fumo dar vita a strane forme, cerco di leggerci qualcosa, ma non riesco nemmeno a riordinare i pensieri.Musica, musica, musica, mi porta lontano e ho le mani fredde e un sorriso compiaciuto mentre muovo la testa su e giù.In fondo, in questo momento in testa non ho niente di particolare se non tutte le cose che dovrei fare e non riesco a fare.Due persone con un cane nero al guinzaglio.....mi sembra di conoscerla questa canzone, sì.... mi ricorda quando io e Stè uscivamo da scuola e correvamo a fumare alle scalette dei borghi e poi compravamo le gomme al bar prima di tornare a casa, per non essere scoperti. Il pomeriggio poi loro facevano le prove nel suo garage e io e Clà stavamo lì a guardarli e a cazzeggiare. Era l'anno di "quelli che benpensano" e io la ricordo ancora tutta a memoria, come ricordo i loro pantaloni larghi e tutti i nostri sogni e progetti.Ne son passati di anni da allora e ci siam quasi tutti persi.Adesso le mie sigarette le fumo nel cortile dell'università con persone che vedo solo una volta e mai più e di cui la maggior parte delle volte non chiedo nemmeno il nome.Ma alcuni sogni son rimasti, un po' modificati forse, ma sono ancora lì e mi fanno compagnia mentre guardo ancora lo steso lago nella stessa prospettiva e penso al pallone che finiva su asciugamani di sconosciuti e noi che chiedevamo scusa per il disturbo, penso ai bagni fatti vestiti e a tutte le corse sulla spiaggia che alzavano un polverone incredibile.Mi mancano quei giorni, mi mancano come molte cose che avevo e ora non ho più, come un'estate che è appena finita e tu sai che dovrai aspettare chissà quanto prima di vederla tornare e non è nemmeno detto che succeda e sai che non sarà mai bella come quella precedente.Mi manca essere qualcuno che forse non sono mai stata, a volte mi manca veder crescere mia sorella, perchè me la trovo davanti e la sento quasi sconosciuta, mi manca poterle insegnare quelle poche cose che ho imparato, prenderla in braccio baciandole la fronte e vederla sorridere ingenua. Mi dispiace lasciarla da sola in quella casa, lasciarla crescere illudendosi di avere un padre premuroso che non saprà starle vicino proprio nel momento del bisogno, che non le chiederà mai come sta o se ha bisogno di qualcosa, che non le regalerà mai una carezza al rientro dal lavoro.Ci sono giorni in cui vorrei quasi tornare a casa "mia" senza la paura di non riconoscerne l'odore o i rumori.Ho voglia di sdraiarmi in quel letto e fissare il soffitto facendo sogni da adolescente con i poster attaccati alle pareti e la porta piena di vecchie foto da guardare e ricordare.Avrei voglia di deporre per un attimo quest'armatura che ormai è diventata la mia vera pelle