1,nessuno&centomila

Vuoti.


I vuoti non si riempionosi confondono magari,si spostano, si negano,ma non si riempiono.Una cosa non può sostituirne un'altra.Mi capita di ridere delle cose che studio e poi trovarne riscontroe riderne ancora di più.Come quando si dice che si sceglie un uomo o una donna perchè somiglia al proprio padre/madre.Il tuo non dire, far intendere,lasciarmi nell'insicurezza,farmi capire/non capireil tuo non riuscire a dimostrareo forse non provare.Il mio essere come te.Mi sei mancato,a cena con due amicidi cui uno era la mia più grande cotta delle mediesì, mi sei mancato.Non so il perchèti desideravo lìdove non ti ho mai volutotra i bicchieri di vino e le sigarette,nel mio piccolo mondoche avevo paura mi rubassinon accorgendomi quanto il tuo fosse molto più grande del mio,per questo avevo paura di perdermi.A volte confondo i sentimentiperchè non sempre è facile capire.E i tuoi momenti di estrema tenerezza come li avrei dovuti interpretare?[Come il mio continuo tirarmi indietro?]Spesso sembri non pensare affattomentre io penso troppoma non lo lascio vedereMagari eri proprio come me,magari mi piace pensarlo:mi piace illudermi, si sa.L'amore non so cos'ècon Antonio ci sono andata vicinoma per troppi anni lui è esistito solo nella mia mentementre tu eri veroe ti toccavoe ti baciavoti stringevo e ti sentivo tremare.Ora tremo iopenso quasi d'amarti staseraperchè io non sento mai la mancanzatroppo abituata alla solitudine.e sì, era solo sessoma non è quello che mi manca di più.Non so....i piccoli gesti che non notavoil tuo muoverti lentoil tono della tua voce,gli abbracci inaspettati in cui mi irrigidivo,i tuoi piccoli regali,le tue mani sul volante.Lo sai che ti guardavo guidare?Mi piacevi perso nei tuoi pensierie me ne accorgo solo ora.Seduta al bar spesso ti guardavo da lontanoaspettavo che fossi tu a notarmiti seguivo in gesti e parole che non potevo sentiree immaginavoprovando a conoscerti e scoprirti ancora.Mi strofino una mano sulla facciacome fa chi ormai è "rovinato"come fa chi si maledice per aver sbagliato.Magari ho idealizzato anche te.Magari no.Perchè di te mi manca quello che vedevo non quello che speravo,non quello che ricordoma quello che ho vissuto.Chiudo gli occhi un attimoe di te ho ancora quell'immaginesporco di sole sulla faccia con gli occhiali da sole che riflettono un raggio di luce e il tuo naso perfetto e morbido.Avrò scritto mille volte queste parole eppure mi sembrano sempre nuove, come il piacere di vederti legare la stessa amaca, ogni giorno , ogni volta agli stessi alberi.Un libro poggiato sulle gambe e tuoi occhi che scorrono su quelle righe ordinate di lettere, come sfondo un lago leggermente mosso e una brezza estiva che scompiglia i tuoi riccioli ordinati nel loro disordine.E quante volte son rimasta a guadarti mentre, forse, tutto quello che volevi era una mia carezza che alla fine venivi a prenderti, quasi ad elemosinare.Sono avara di dolcezza io, lo sai, la riservo solo alle mie parole che nessuno leggerà, soprattuto tu.E ancora una volta mi pento della parte di me che non ho donato per paura o insicurezza, per un vecchio e ormai logoro gioco di ruoli.Misuravo ogni singolo gesto come potesse compromettere ogni equilibrio e tu che mi prendevi in giro dicendomi "dovresti cominciare a drogarti, magari ti aiuterebbe, prova i funghetti".Solo tra le tue dita mi lasciavo andaree magari era solo quella famosa "chimica"perchè come non so riconoscere il vero amorenon so riconoscere nemmeno il vero e puro sessoquello assolutosempre ammesso che esistano.Mi chiedo ancora cosa siamo statiancora e ancorae ancora nego di farloipocrita come sono.E magari anche tu scappavida te,non da me,perchè in fondo si fugge sempre da sè stessisoprattutto quando si trova qualcuno che ci somiglia o che è talmente diverso da noi da farcelo capire.Cosa ci posso fare? Mi manchied è proprio per questo che non ti cercherò.