1,nessuno&centomila

Parole.


                                                               pushAll'improvviso ti accorgi di quanta gente popola il mondo, ognuno con la sua storia, le sue pene, il suo fardello, le sue gioie, la sua esperienza, i suoi consigli da regalare.Ognuno alla ricerca di qualcosa, che sia sorriso, che sia amore, sesso, anello al dito, amicizia, conforto, attenzione.E ognuno ha la sua solitudine, da cercare, da eliminare.Ti guardi intorno e all'improvviso vedi quello che prima non notavi.Questo pensavo seduta al tavolo coi miei libri e la mia sigaretta accesa. Sotto le scarpe sabbia e non asfalto...più morbida, più labile, aiuta a pensare, magari a sognare.Poi apro il blog e trovo le parole di Davide, in un certo senso simili alle mie riflessioni.E' lontano, non conosco la sua voce, qualche volta ho visto il suo viso in qualche foto scattata da chissà chi, chissà dove, in posti che io non conosco, ma che a lui son familiari.Eppure... condividiamo pensieri, canzoni, emozioni.Ieri mi è arrivata una mail da una persona che ha un blog, qui su Libero, poche parole.Non ho ancora risposto, non perchè non mi abbia fatto piacere, ma perchè mi ha colpito quanto il nostro modo di vedere il mondo sia simile, i particolari colti a colpo d'occhio, le posizioni da prendere, le scelte da fare, l'amore per le parole, il modo di usarle...non solo come mezzo d'espressione, ma anche come sfogo, come un tirar fuori quello che dentro non si può contenere, perchè insopportabile, perchè non trova spazio o sede.A volte, leggendolo, ho avuto come l'impressione di averle scritte io le sue parole, avrei usato gli stessi termini, la stessa punteggiatura, avrei sottolineato e tralasciato le stesse cose.E questo...mi fa sentire meno sola, non nella realtà di tutti i giorni, ma nella vita, nel mondo. E non sempre è facile dire certe cose, parlare di quello che uno ha dentro, sì, certo, si può scrivere, ma troppo spesso poi le parole rimangono solo d'inchiostro.Quante volte avrei voluto scrivere per dire le cose che non so dire, per raccontare ciò che non si può raccontare, per colpa della situazione, della lontananza, delle incomprensioni, del carattere, dell'orgoglio.Qui, in questo "mondo blog" mi sembra tutto più semplice perchè, le persone che leggono, leggono semplicemente, senza giudicare, senza additare, per condividere, per capire, non sono immerse nella realtà dell'altro e possono essere più obiettive, più giuste,a nche se quello che leggono è sempre il punto di vista del singolo.Certo, bisogna avere, poi,anche il coraggio e la forza di viverla la vita, non solo di raccontarla a chi non può viverla con te.Io, questo coraggio, ora non ce l'ho.Scappo. Dalla laurea, dall' "amore", dal crescere e diventare, inevitabilmente, più matura, dalle conseguenti responsabilità e da tutto quello che fa da contorno.Sto vivendo una seconda adolescenza o forse, più semplicemente, non sono ancora uscita dalla prima."mi è venuta come l'impressione che mi stessero rubando il tempo e tu che tu mi rubi l'amore".