1,nessuno&centomila

Macedonia.


                                              B.Mi chiedevo chissą cosa vedevi fissando il soffitto... che strani fantasmi...o le ombre dei nostri corpi confusi...poi t'addormentavi tra le mie braccia.Le tue mani ora ( e allora) toccano il suo corpo (e quello di chissą chi altra ancora). č pił semplice chiudere gli occhi, ma dimmi...Quanto hai avuto paura la notte in cui hai pianto?(credevi forse che dopo l'altra sera avrei "lottato" per te? Povero illuso). Poi l'ho rivisto e ho smesso di pensarci.                                                    A.Oggi ero lģ, col camice bianco, fuori ad un balcone, nella testa gią 5 ore di convegno, pausa pranzo, sigaretta accesa.Un leggero vento si portava via la cenere.Eppure TU rimanevi, anche se in fondo, come lui, non ci sei stato mai.Per un attimo ho pensato di poter essere felice, tra le tue braccia, ma le tue braccia han gią chiuso i porti per me.E alla fine non č colpa di nessuno, se proprio dev'essere di qualcuno, di sicuro č la mia.E lui poi non capisce che anche il semplice pranzare insieme potrebbe essere un modo per tentare un passo avanti.Invece si siede al tavolo vicino al mio "perchč quella sedia č pił comoda" e mi pento perfino d'aver sfiorato l'idea di poter recuperare il rapporto.Chi mi guarda e non mi conosce penserą che siamo due ex fidanzatini che mantengono le distanze.E se potessi lo rinnegherei questo sangue.Invece mangio in fretta, poso il vassoio al suo posto e poi me ne torno in reparto.Se ci fossi tu....magari sorriderei.